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zapping-news-sfogliaUna festa per tutti, per la città. La mente come una casa comune

Il cielo del pensiero

Le radici dei filosofi, dei valori, della bellezza, dell’amore

piet_mondrian_1908-10_evening_red_tree_avond_de_rode_boom_oil_on_canvas_70_x_99_cm_gemeentemuseum_den_haagCarlo Cattaneo ha scritto che «l’atto più sociale degli uomini è il pensiero». In un’epoca di estirpazione e condizionamento del pensiero, di un linguaggio pubblico che mira a trasformarci da cittadini a consumatori con la riflessione ridotta a riflesso (condizionato), vogliamo recuperare il valore sociale del pensare. Il pensare come casa comune dove tutti, ricchi e poveri, adulti e bambini, sani e folli, toccati da genialità o semplici, comunitari ed extracomunitari, artisti o tecnici, legali o clandestini, colti e incolti, possiamo abitare. Una delle forme della nostra dignità fragile: «Uomo è una canna travolta dal vento, ma una canna che pensa», Pascal. Una democrazia fondamentale della specie, che può sempre sovvertire le mille gerarchie «naturali», inventate da chi si fa profeta di dominio, mettendole in dubbio. Un’arma a disposizione di tutti i sovversivi del mondo, persino a disposizione delle nostre sovversioni interiori, quando un pensiero insolito mette in discussione la pacifica convivenza che abbiamo instaurato con le nostre abitudini, i nostri luoghi comuni, i nostri “si fa” e “si dice” così rassicuranti. Per questo vogliamo festeggiare il pensiero, anzi il «vento del pensiero» di cui parlava Hannah Arendt. Vogliamo festeggiarlo con tutti, sperando di contaminare il più possibile le persone al pensiero non scontato, non comune, non banale, non drogato da persuasione manipolata. Vogliamo festeggiarlo sulla strada, nelle piazze, nei locali, nei monumenti, parlando mille lingue, raccontando mille storie, disegnando e cantando, osservando i miracoli della natura e le bellezze dell’arte, pensando sapori e colori. Vogliamo festeggiarlo dialogando, giocando, elaborando insieme fili invisibili di relazione, omaggi ad Athena, dea della conoscenza, della tessitura, delle trame e signora dei labirinti. Vogliamo festeggiarlo così perché gli esseri umani mettono e possono elaborare pensiero in ogni cosa che fanno, in ogni linguaggio con cui comunicano. Crediamo talmente nel pensiero da volerne quest’anno scavare le radici, cercando dove si fonda il «cielo» delle idee dei filosofi, dei valori e delle leggi, della bellezza, dell’amore. E magari anche qualche radice degli inferni: della guerra, della violenza, dell’intolleranza, dell’esclusione. Vogliamo tornare ai corpi, alle emozioni, ai luoghi, alle lingue, alle storie, perché crediamo che il pensiero abbia lì le sue radici, così come esso è radice agli ordini in cui viviamo: personali, sociali, estetici, politici, morali.
Per arrivare fin qui abbiamo fatto una lunga strada, piccola compagnia di viandanti assai spericolati con tanti – davvero tanti – meravigliosi «aiutanti magici»: il Comune e la Provincia di Alessandria con gli assessori e gli uffici competenti, il Comune di Casale, le fondazioni e le banche, le scuole i nostri partner del mondo delle associazioni, della comunicazione e del commercio, tutti i relatori, tutti gli artisti, tutti i locali che ci hanno ospitato, tutti gli sponsor e i fornitori, i volontari. Impossibile ricordare qui tutti i nomi di questa grande città invisibile. Ma nel nostro cuore non ne manca nessuno. E allora buon vento del pensiero, a tutti.

Michele Maranzana,
presidente di «Fili. Laboratorio filosofico permanente»
e insegnante dell’IIS «Saluzzo-Plana»

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Rita Rossa: “uno stimolo per le istituzioni”

Rita-Rossa-manifSettembre, con la riapertura delle scuole e la ripresa della stragrande maggioranza delle attività in seno alla città, è il mese in cui si ricomincia un anno… un po’ per tutti accademico. Ecco che in questa predisposizione d’animo, che si ripete ad ogni inizio d’autunno, la nostra città (con alcuni poli della provincia) vede quest’anno il battesimo di un significativo progetto culturale, dove la cultura si manifesta nel suo significato più vivo, perché sprigionante diversi ambiti di conoscenza. Come un campo aurico, “Le radici del cielo. Prima festa del pensiero”, si irradia attraverso i colori che ha scelto come propri per definire i percorsi diversi, ma sinergici, del suo svolgimento all’interno di tanti luoghi alessandrini: dal bianco del prequel al nero delle ombre del pensiero, attraverso il verde della scuola del pensiero ed il blu degli sguardi del pensiero, passando per il giallo del pensiero in scena e l’arancione del suono del pensiero, non dimenticando il fatidico rosso dedicato al gusto del pensiero. Sette colori – sette sono i colori dell’arcobaleno o iride, seppur differiscano in parte nella loro gamma da quelli preposti al pensiero ne “Le radici del cielo”, sette i colori dei chakra, senza contare che della simbologia del sette è pervaso tutto lo scibile umano – per riconoscere un contesto che ha nel laboratorio filosofico permanente ideato dal professor Michele Maranzana, ideatore ed anima del progetto, il suo assunto ed in esso riconoscersi. Quando Michele – stimato collega del Liceo Saluzzo, amico e ottimo interlocutore culturale con alle spalle un copioso e continuo lavoro di ricerca filosofica nelle arti e nella letteratura al di là della mura scolastiche – mi ha descritto all’inizio la prima “Festa del pensiero”, si può davvero dire che con il progetto è stato amore a prima vista. Un progetto intenso, carico del mestiere e della passione dell’insegnante, ma che guarda alla vetrina di tutta la collettività, per rimarcare i fondamentali del nostro sapere e per comunicarli in modo vivo e tangibile, quasi a denunciarne l’immobilismo che sovente li ha relegati e ancora li relega a nicchie chiuse e mal raggiungibili dai giovani e dal vasto pubblico. Si ha sempre bisogno – non ultime le istituzioni – di nuovi fermenti e di nuovi programmi per la città, specie quando coniugano così bene competenza e freschezza. Impossibile ringraziare tutti gli operatori culturali, gli esercizi commerciali, le associazioni, gli attori e gli ospiti dell’iniziativa, perché sono davvero tanti. E sarà loro il merito perché sicuramente il loro lavoro, il loro nome, il loro zelo richiameranno anche tanti spettatori e partecipanti da fuori. A tutti, sinceramente, va il mio profondo segno di riconoscenza per aver reso possibile radicare…ciò che è alto, come il cielo.

Maria Rita Rossa
Sindaco Città di Alessandria
Presidente della Provincia

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Maria Enrica Barrera: il recupero della dialettica

barrera-maria-enricaIn un’epoca segnata da agorà virtuali, di scambi di opinioni schermati da un display, è l’occasione di riunirsi, di poter condividere i pensieri. È un modo per recuperare la dialettica, quella vera, di interscambio tra le persone.
È importante ridare all’agorà un ruolo significativo sia sotto il profilo culturale che commerciale. Sì, perché la cultura è il motore della nostra società, patrimonio prezioso del nostro Paese. Crea l’identità di un popolo, fungendo da traino sotto diversi aspetti.
Nell’antichità, infatti, la piazza era identificata come luogo di culto, di intrattenimento, del teatro, oltreché ad uno spazio politico, democratico per antonomasia, dove i cittadini si riunivano per discutere i problemi della comunità, ma era anche il luogo del mercato e il centro economico della città. Ciò che mi auspico è che l’agorà torni ad essere lo specchio dei tempi che furono e che questi scambi culturali possano fungere da traino per rivitalizzare uno spazio che per tanto tempo ha rappresentato il grado di civiltà dei popoli.

Marica Barrera
Assessore Sviluppo economico

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Mauro Cattaneo: occasione d’incontro

mauro_cattaneo_pd_maggioranzaLa “Festa del Pensiero” costituisce per la nostra comunità locale una novità doppiamente felice.
Innanzitutto, ci propone un evento ricco e articolato non solo di interessanti spunti di riflessione e validi interlocutori ma anche – e a mio avviso soprattutto – una pluralità di spazi e modalità di incontro, discussione e chiacchiere che consentiranno a chi vorrà esserne coinvolto di percorrere la nostra città in lungo e in largo nei cinque giorni della durata della festa.
Sommando così ai punti di vista delle opinioni quelli dei diversi luoghi – dalle librerie agli spazi pubblici, dai luoghi di cultura a quelli della ristorazione – in cui i confronti scaturiranno.
Un evento inoltre che ripropone la nostra città come palcoscenico di una festa che può rilanciarla come luogo di attrazione di visitatori e curiosi.
Restituendole un ruolo di luogo di incontro, produzione culturale e aggregazione.
Una comunità che sa accogliere e vuole tornare a immaginare e costruire un futuro per sé stessa e il mondo di cui è parte.

Mauro Cattaneo
Assessore Coesione Sociale
e Partecipazione

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Maria Teresa Gotta, Assessore al Sistema Educativo Integrato:

“Una nuova prospettiva”

Una manifestazione che lascerà buone tracce nella città

Maria-Teresa-GottaFermarsi a pensare condividendo momenti creativi rappresenta un cambio di prospettiva che farà solo bene alla città. Significa aprirsi al nuovo osservando con occhi diversi quello che ci sembra di conoscere da tempo, ma non solo: si dà voce a chi vive e anima la città e contemporaneamente a chi può portare visioni, spunti e  suggestioni che arrivano da luoghi anche lontani e quindi estranei. Un modo per essere visti e osservati, ma anche per vedersi  e attraverso altre lenti costruire insieme nuovi sogni e significati. I protagonisti sono molteplici per cui lo sono anche gli approcci  e rappresentano una vera e propria ricchezza: sono coinvolti numerosi soggetti pubblici e privati impegnati, a vario titolo, nel dare un valore e significato alla loro attività e alla loro funzione di catalizzatori sul territorio. Tutto questo è scaturito dal mondo della scuola e ne sono particolarmente fiera: da sempre ne riconosco il ruolo e la capacità nel sostenere valori e promuovere il cambiamento. Fondamentale la sua connaturata capacità di scambio con l’esterno in termini di pensiero, ma anche con la comunità nella quale è radicata. Questa festa considera che anche i luoghi hanno la necessità di essere rivissuti e riconosciuti: così viene alimentata la loro funzione o la si trasforma in qualcosa di nuovo. Mi piace l’attenzione per “certi luoghi” che in città fanno la differenza perché sono attenti e mettono in pratica con azioni costanti il loro sentire. La sensibilità verso le tematiche ambientali e la promozione concreta dell’aggregazione sociale, della cultura e della socializzazione fra i cittadini mi portano a riconoscere il valore di certi spazi pubblici come per es. la Ristorazione Sociale, il Giardino Botanico, la Biblioteca Civica, il Museo Etnografico della Gambarina, il Conservatorio, ma anche di apprezzare lo sforzo dei privati che si sono messi in gioco. Diventano luoghi  dove l’integrazione è possibile. “Le radici del cielo” lasceranno buone tracce nella nostra città.

Maria Teresa Gotta
Assessore al Sistema
Educativo Integrato

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Vittoria Oneto: “un orgoglio e un piacere”

Vittoria-OnetoAl riguardo de “Le radici del cielo. Prima festa del pensiero” – la vivace ed articolata manifestazione culturale ideata e promossa dall’istituto Saluzzo Plana di Alessandria in collaborazione con le altrettanto vivaci realtà locali coinvolte nel progetto – l’Amministrazione Comunale si può davvero esprimere in termini di soddisfazione ed entusiasmo. Non può che essere un onore ed un orgoglioso piacere ospitare parte delle iniziative nella nostra Biblioteca Civica, piuttosto che nella nostra Ludoteca “C’è Sole, c’è Luna” e nel Museo Etnografico “C’era una Volta”, luoghi della cultura e dell’attività pulsante che intorno alla cultura ruotano, i quali insieme ai tanti altri della città scelti dal referente principe, il Prof. Michele Maranzana, formano un percorso variegato e compatto attraverso i diversi ambiti alla scoperta dell’esperienza del sapere, denominati ognuno “pensiero”. Pensiero come presa di coscienza continua del sapere, delle svariate fisionomie che lo formano, pensiero come un “fare” della conoscenza. Michele Maranzana ha usato i colori a rafforzarne la potenza attraverso una modalità viva, universale, istintiva. La storia di questa rassegna culturale (e filosofica) va a confermarla. Sembra un monito a non ignorare ciò che è insito nell’uomo e a farlo emergere e vivere. Il laboratorio di settembre de “Le radici del cielo”, ci porta necessariamente al cospetto di uno dei più discussi interrogativi degli ultimi anni, quello sulla cultura, sulla sua attualità e sul suo futuro. Nel dare il benvenuto alla prima “Festa del Pensiero”, porgiamo il più caloroso grazie a quanti hanno collaborato a questo calendario eccezionale di eventi.

Vittoria Oneto
Assessore ai Beni e Politiche Culturali

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