La Comunità Ebraica di Casale Monferrato si prepara a celebrare la festa di Chanukkah, un evento che da oltre 20 anni non riguarda solo le famiglie di origine ebraica di questo territorio. Nella capitale del Monferrato Chanukkah è sinonimo di festa cittadina, capace di coinvolgere autorità, rappresentanti religiosi, artisti e abitanti. Più semplicemente tanti amici riuniti insieme in vicolo Salomone Olper per un messaggio condiviso di pace e fraternità simboleggiato proprio dalla luce, motivo conduttore di questa ricorrenza. Inoltre la vicinanza temporale tra Chanukkah e il periodo natalizio contribuisce a rafforzare l’atmosfera gioiosa della festa, quest’anno ancora più evidente dato che il momento di celebrazione comune sarà domenica 22 dicembre, primo giorno della festa ebraica che ne dura otto.
La festa di Chanukkah nasce come commemorazione di un miracolo compiutosi nel tempio di Gerusalemme nel 165 a.c.: scacciati i Seleucidi pagani e riconquistata la città gli Ebrei dovevano riconsacrare l’edificio, ma la lampada che avrebbe dovuto rimanere accesa per gli otto giorni necessari al rito aveva olio per un giorno solo, eppure la fiamma arse per tutto il tempo necessario. Per questo motivo il simbolo della festa è la Chanukkià: la lampada con 8 braccia più uno: lo shammash, lume che serve ad accendere tutti gli altri.
La tradizione ebraica consente le più varie interpretazioni di questo oggetto, così, con una felice intuizione, le lampade sono diventate al centro di un’operazione che da vent’anni chiama a raccolta artisti locali e internazionali per realizzare lampade “personalizzate” da donare alla Comunità casalese. Una raccolta che nel frattempo è diventata un museo ospitato nei locali del vecchio forno delle azime: una collezione unica al mondo di arte contemporanea che oggi conta più di 243 pezzi ed appartenente alla Fondazione Arte, Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale – ONLUS. Opere che sono esposte in rotazione nel Museo dei Lumi a Casale Monferrato e che spesso girano anche per il mondo: quest’anno una loro selezione ha toccato prima Matera, Capitale Europea della Cultura, e poi il Must di Lecce.
Per tradizione le nuove opere che vengono donate al museo dei lumi fanno la loro presentazione ufficiale proprio durante il festeggiamento comune della Chanukkah. Anche quest’anno sarà così con la presentazione di ben 14 lampade durante l’evento del 22 dicembre.
Il programma
La festa comincia proprio con l’arte: alle 16,30 in sala Carmi aprirà la mostra che presenta le 14 nuove opere realizzate dagli artisti contemporanei: ÆNO, Isabella Angelantoni Geiger, Dario Canova, Gea Casolaro con Luca Casolaro, Fabio Castelli, Stefania Dolce, Elena Caterina Doria, Frascella Studio, Carlo Ivaldi, Daniele Belisario Lesti, Gabriele Levy, Marcello Mastro, Alberto Raiteri, Chelita Riojas Zuckermann. La Lampada di Marcello Mastro non sarà esattamente una prima assoluta, perchè già presentata a Lecce in occasione del finissage della mostra. Non sarà l’unico scambio culturale rappresentato da questa edizione: la raccolta prevede anche l’opera del collettivo di light designer Frascella Studio di Matera che dopo aver conosciuto le lampade esposte nella loro città hanno realizzato la loro partendo proprio dalle pietre locali ed anch’essa è stata resa pubblica in occasione del finissage. Inoltre ci sarà l’opera di Gabriele Levy, la seconda versione di un lavoro costruito per essere disperso tra Casale Monferrato, Matera e Lecce a ricordo delle esposizioni nel Sud Italia della collezione in questo anno che ha coinciso con i 50 anni dal restauro della Sinagoga.
Il tempo per ammirare le opere e conoscere gli autori e si arriva alla seconda parte della giornata prevista per le 17.45 nell’attiguo cortile delle Api dove le Istituzioni del territorio e i rappresentanti delle principali religioni monoteiste (ma anche monaci buddisti) si danno appuntamento ogni anno per accendere le chanukkiot. Una piccola cerimonia religiosa pronuncia la benedizione di rito e poi comincia il lato più divertente della festa, specie per i bambini, perché tutti potranno contribuire a trasformare il cortile delle Api in uno straordinaria festa delle luci accendendo qualcuna delle tante chanukkiot sparse per il cortile e degustando dolci specialità della cucina giudaico-monferrina preparate per l’occasione dalla Comunità Ebraica.
Tra gli artisti protagonisti della Chanukkah Casalese del 2019 ci sarà anche Æno, con Senza Titolo, 9 tele di 30 x 120 cm in acrilico e china, più un supporto consistente in una cassetta di legno. L’opera si mostra racchiusa e contenuta da una cassetta storica, infatti si tratta di un contenitore di munizioni italiano dell’ultima guerra. Questo oggetto diventa qui portatore di pace e la sua attivazione/accensione prevede che i rotoli in esso contenuti si aprano rivelandosi. Le tele arrotolate sono numerate da uno ad otto con caratteri ebraici e l’apertura di ogni rotolo segna ogni giorno il passare del tempo ed aprendosi rivelano la loro preziosità e oscura armonia. I soggetti delle tele sono entità/bambini che nella loro trasparenza e fragilità indicano la volontà di non sbiadire, di non essere dimenticati. Lo Shammash, centrale, reca al posto del numero l’ideogramma dell’artista. È il portatore di luce e speranza che splende come l’oro, simbolo di illuminazione e resistenza/resilienza. Nata a Torino nel 1972 L’interesse di Æno per la pittura si manifesta alla fine degli anni Ottanta. Profondamente attratta dal fumetto noir e dal disegno orientale antico, lavora con pastelli, acquerelli e acrilici creando piccolissimi particolari che nel tempo crescono per quantità e dimensione. Oggi Æno vive e lavora da circa un decennio come artista e analista.
L’ingresso è libero, per informazioni: 0142 71807; www.casalebraica.org
Barbara Rossi