Sono passati dieci anni dalla tua improvvisa partenza. Ancora oggi ci piace pensarti in viaggio, magari in Camargue, come facevi ogni tanto in silenzio, riservata, senza far sapere troppo agli altri.
Te ne sei andata circondata dall’affetto profondo della tua famiglia, a cui sei sempre stata fedele, al di là delle burrasche della vita, e non oso pensare alla gioia che avresti provato nel veder crescere i tuoi nipoti. Che oggi sono quattro.
Allora facesti appena in tempo, orgogliosa ed elegante, a sposare tua figlia Lavinia, poi… ciao. Subito dopo si sposò tuo figlio Alberto e, di fila arrivarono i nipoti che ora si gode, purtroppo in solitudine, tuo marito Fabio: Maria Sole (9 anni), Lorenzo (5 e mezzo), Emanuele (5), Vinicio (1 e mezzo). Due per uno, come ti sarebbe piaciuto e come hai sempre detto: “Due figli è il numero giusto”.
Ti rivedo in loro, Rossana. Lavinia e Alberto adesso sono genitori, più maturi di come li lasciasti. Quando li incontro, ogni tanto, rivedo in loro i tuoi atteggiamenti, le tue espressioni, le tue caratteristiche.
E ti ricordiamo sempre con tanto affetto, così come succede sempre con tutti gli amici comuni. Dieci anni di lontananza non hanno scalfito il ricordo, cara Rossana. Ci abbracciamo e ti pensiamo così: serena, sorridente, elegante. Magari al sole, a spasso in un campo di lavanda.