Aperta martedì scorso, 7 gennaio, nella Sala delle Colonne del Museo della Gambarina di Alessandria, proseguirà fino a fine mese la mostra fotografica “Il Tuono e la Piana”, dedicata ai 30 anni dell’alluvione 1994. Si tratta di 15 pannelli con 40 foto ingrandite per illustrare i momenti essenziali di quel tragico evento. La mostra ha già avuto una prima esposizione nella Chiesa parrocchiale di San Michele (1° novembre-8 dicembre).
Mons. Ivo Piccinini, l’ex-sindaco Piercarlo Fabbio e Natalino Ferrari sono gli autori della mostra: il Tuono è il nome antico di Tanaro, mentre la Piana è la grande area di San Michele che sorge nei pressi della Cittadella, bagnata dal fiume, estesa fino alle colline monferrine di Castelletto e Quargnento. Un’area vastissima che nel 1994 fu quasi totalmente invasa dalle acque.
La mostra si compone di 40 fotografie, riprodotte in grande formato, raccolte in 15 pannelli. Gli autori hanno spiegato il percorso visivo delle immagini in rassegna: “Ciò che è rimasto negli occhi, nei cuori, nelle menti della gente è ben più di ciò che traspare dalle datate immagini ricavate da improbabili archivi familiari, da libri ormai consunti delle biblioteche. Chi ha vissuto, e guarda, non può non notare come le fotografie vengano dopo l’ondata, con l’acqua che entra nelle case, il Tuono che invade il sobborgo con violenza ed impeto. Eppure riguardare questi spezzoni di memoria riconduce ad emozioni antiche, mitigate dall’azione degli anni, riproponendo ansie e paure di momenti arpionati dalla cronaca spezzettata di quei giorni e passati alla storia della Piana’.
Lavorano ininterrottamente, si cibano come possono, dormono in giacigli improvvisati
e abbracciano continuamente chi ha perso tutto…
”
Si procede verso il termine della mostra, quello dedicato alla ricostruzione, un empito
fin da subito presente nelle men� e nei muscoli degli abitan� della Piana. Tuto non si
può ritrarre, quindi si presentano “
Solo alcune immagini di un lavoro immane di
ricostruzione,
prese
a
simbolo
di
un’azione
ben
più
vasta.
Qualche
episodio
ricostruttivo di come l’alluvione sia stata anche un’occasione di modernizzazione del
sobborgo e della sua area
”.
A ciò si aggiungono i vol� di chi è stato protagonista, ha guidato le operazioni di aiuto
ed oggi non c’è più. E quelle di chi per l’alluvione ha perso la vita, come Angiolina Faà
e Riccardo Raschio. Ma anche di amministratori pubblici,
poli�ci
, educatori che sono
sta� vicini alle gen� della Piana: Francesca Calvo, Roberto Maroni, David Sassoli,
Marco Canepari,
la maestra Silvana Cerru�.
Chi sono gli autori delle fotografie? La mostra si fonda su ricerche tra gli album
dell’archivio parrocchiale e di famiglie che hanno messo a disposizione le loro
memorie. Di alcune si sono individua� gli autori
, che
vengono dichiara�
.”
Due luoghi, dunque, la Chiesa e il museo, che all’alluvione hanno legato un tassello
importante della loro storia.