È stato recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista ‘The Lancet’ lo studio clinico randomizzato di fase 3 ‘TRIANGLE’, dello European Mantle Cell Network (EMCLN) che ha coinvolto 14 paesi.
La Fondazione Italiana Linfomi (FIL) ha arruolato il 26% dei pazienti ponendosi come secondo arruolatore dopo la Germania. La FIL ha contribuito in modo determinante alla concezione e alla conduzione dello studio sotto il coordinamento di Marco Ladetto, professore associato di Malattie del sangue presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale e direttore di Ematologia dell’Ospedale di Alessandria.
I risultati
Questo trial clinico internazionale è incentrato sulla terapia di prima linea del paziente giovane e candidabile al trapianto autologo di cellule staminali, affetto da Linfoma Mantellare, una patologia da sempre considerata molto complessa.
La pubblicazione è “practice changing”, in quanto il nuovo trattamento proposto modifica radicalmente la storia della malattia e migliora nettamente la prognosi dei pazienti.
Si tratta di uno studio di fase III, disegnato per la prima linea dei pazienti giovani con MCL, prevedendo un confronto randomizzato tra 3 bracci di trattamento. Il braccio standard prevedeva il trattamento tradizionale, con chemioterapia più autotrapianto (A). Tale terapia veniva confrontata con due bracci innovativi potenziati con ibrutinib (A+I ed I). Nel braccio I si valutava anche di omettere il trapianto nell’ipotesi che questo trattamento (tossico e impegnativo) potesse diventare superfluo nei pazienti trattati con ibrutinib.
L’aggiunta di ibrutinib alla chemio-immunoterapia rappresenta pertanto, grazie allo studio “TRIANGLE”, il nuovo standard di trattamento del linfoma mantellare alla diagnosi. Se a un follow-up più prolungato si confermerà la sovrapponibilità dei bracci, con o senza autotrapianto, lo studio consentirà anche di portare a obsolescenza la complessa e tossica procedura auto-trapiantologica.
I risultati ottenuti cambiano pertanto il trattamento di prima linea dei pazienti affetti da Linfoma Mantellare e definiscono un nuovo standard terapeutico per una delle forme di linfoma di più difficile trattamento.