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Se i film che sbancano i botteghini sono generalmente ricchi di effetti speciali ma con una trama superficiale e poco incisiva, dall’Ucraina il regista Myroslav Slaboshpytsky ci offre un film destinato tanto a rimanere di nicchia quanto impresso indelebilmente nella memoria dello spettatore. ‘The Tribe’ è un esperimento cinematografico spiazzante, uno di quei film che non ti aspetteresti mai di vedere ma che riguarderesti con piacere anche a distanza di tempo.
La caratteristica che rende questo film così incisivo, è la scelta di non usare parole, considerato il fatto che l’intera vicenda si svolge all’interno di una comunità di sordomuniti. I dialoghi avvengono interamente nella lingua dei segni, e la mancanza di sottotitoli obbliga lo spettatore a non distogliere un attimo l’attenzione dallo schermo, per tentare di decifrare quanto i protagonisti, interpretati da attori realmente sordomuti, stanno comunicando fra di loro.
La storia narra delle vicende di Sergey (Grigory Fesenko), matricola di un istituto scolastico speciale per persone che condividono la sua disabilità. Presto il giovane sordomuto si rende conto che la vita all’interno dell’istituto non è per nulla facile, e si trova costretto a condividere un ambiente violento e degradante. Innamoratosi di una studentessa (Yana Novikova) costretta a prostituirsi in un parcheggio per camionisti, Sergey tenterà di convincere la ragazza a cambiare vita, scatenando però un vortice di avvenimenti brutali… Da non perdere!

Marcello Rossi

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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