“1969-2019: Vogliamo la Luna” è il titolo della sedicesima edizione del Festival Passepartout, che si svolgerà ad Asti da sabato 1 a domenica 9 giugno. Organizzato dalla Biblioteca Astense Giorgio Faletti con l’appoggio della Città di Asti e della Regione Piemonte, con la direzione scientifica di Alberto Sinigaglia, il Festival sarà preceduto da alcune importanti anteprime.
Il Festival Passepartout mette a confronto l’anno in corso con un anno della storia, nel quale si riconoscano analogie utili a capire il presente e a intuire il futuro, con l’aiuto dei maggiori storici, scienziati e scrittori. Al centro di questa edizione l’impresa spaziale americana che portò il primo astronauta a mettere piede sulla Luna il 20 luglio 1969, realizzando un sogno antico dell’umanità.
La rassegna culturale si propone di esplorare ciò che resta di quel sogno, dove ci ha portato e a quali nuove utopie ha dato origine, ma anche di transitare dalla “mitologia” (quale cultura può trascurare la Luna?) alla “tecnologia” che ci ha consentito di allunare e di passeggiare sul nostro satellite, ripercorrendo questa conquista in ogni suo aspetto: scientifico, politico, militare, economico. Naturalmente il festival osserverà la Luna attraverso la poesia, la musica, le canzoni, il teatro, l’arte: e attraverso gli occhi di Galileo, di Leonardo Da Vinci.
Marzo e aprile offriranno momenti di avvicinamento alla manifestazione con “Passepartout Cinema”, l’apprezzato ciclo di film sul tema, con cinque giovedì in Sala Pastrone (Teatro Alfieri) in collaborazione con Riccardo Costa del Circolo Cinematografico Vertigo.
Si inizierà il 21 marzo con “AstroSamantha”, il documentario di Gianluca Cerasola con la collaborazione dell’ESA, dell’ASI e dell’Aeronautica Militare, dedicato all’astronauta Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana nello spazio, che ha trascorso 199 giorni consecutivi in missione.
Si proseguirà, poi, il 28 marzo con “Capricorn One”, di Peter Hyams, un thriller ispirato alla teoria del complotto sull’Apollo 11, la quale sostiene che il primo sbarco umano sulla Luna sarebbe stato un inganno orchestrato dalla NASA.
Il 4 aprile toccherà a “Man on the moon” di Milos Formann, pellicola del 1999 con Jim Carrey, dedicata alla vita del comico americano Andy Kauffman. L’11 aprile sarà la volta di “Moon”, film di fantascienza diretto da Duncan Jones (figlio di David Bowie) e interpretato da Sam Rockwell. Il film di chiusura, il 18 aprile, sarà “La voce della Luna” di Federico Fellini con Roberto Benigni e Paolo Villaggio. Tutte le proiezioni avranno inizio alle 18, con ingresso libero.
In concomitanza con le proiezioni di Passepartout Cinema sarà possibile partecipare su Facebook a un concorso che premierà la frase più suggestiva ispirata ai film in programma. Sul profilo del festival Passepartout (www.facebook.com/PassepartoutFestival) saranno postate locandine, immagini, spezzoni e trailer. Proprio perché Passepartout è un festival principalmente di parola, la community dei social potrà condividere frasi e pensieri ispirati dal film: i più belli saranno premiati con Tessere Plus della Biblioteca Astense e libri.
«La rassegna mette a confronto l’anno in corso con uno della storia nel quale, come in uno specchio, si riconoscano, a vari livelli, analogie utili a capire il presente e a intuire il futuro, con l’aiuto dei maggiori storici, giornalisti e scrittori», spiega Roberta Bellesini Faletti, presidente della Biblioteca Astense. «Volere la luna per stare con i piedi saldamente piantati per terra. Perché, come scrisse Galileo Galilei, è “bellissima cosa, e mirabilmente piacevole, vedere il corpo della Luna…: con la certezza della sensata esperienza chiunque può comprendere che la Luna non è ricoperta da una superficie liscia e levigata, ma scabra e ineguale, e, proprio come la faccia della Terra, piena di grandi sporgenze, profonde cavità e anfratti”».
Barbara Rossi