Non sempre le onoranze al poverello di Assisi, Santo Patrono del nostro Paese, riescono a fare breccia nell’attenzione di chi vuole avvicinarsi un poco più al portato di San Francesco, estremamente nuovo, attuale e particolarmente vocato alla salvaguardia del Creato e al ruolo degli uomini.
Così quest’anno, il 4 ottobre, che compone la sua giornata in un momento al mattino dedicato all’incontro di autorità civili, militari e religiose, Frati Cappuccini, con gli scolari della primaria Carducci e, oltre alle funzioni religiose, in un secondo momento in cui elites intellettuali e politiche locali si confrontano su un tema di vasto respiro come quello dell’ambiente e della potenza della natura, l’attenzione di molti si è incentrata sul consistente e denso programma.
Grazie anche alla collaborazione di più soggetti con il Movimento Cristiano Lavoratori, che ha potuto contare sull’apporto dei Giornalisti degli Uffici Stampa (GUS), il cui Presidente regionale, Efrem Bovo, ha retto con brio e professionalità il talk educazionale che ha concluso il programma della giornata, in una sala Conferenze del Convento dei Frati Cappuccini, gremita di pubblico. A ciò si aggiunga lo sforzo dell’UNPLI Piemonte, che ha interconnesso il suo percorso del “Racconto del territorio” con la presenza di San Francesco in Alessandria (ma anche ad Asti, per esempio, durante lo stesso viaggio), coinvolgendo gli operatori del servizio civile, impegnati da tempo in un progetto didattico che il Convegno ha ulteriormente ampliato. Infine utile l’apporto di Efal Alessandria, per raccogliere le esperienze e le voci e trasformarle in percorsi formativi futuri.
Così, dopo lo sforzo dei più piccoli, in mattinata, di studiare e di mostrare al pubblico con ampi poster il fenomeno “San Francesco”, corroborato dalla presenza del vicepresidente MCL Alfonso Conte e dall’arch. Luigi Visconti, oltre alla tradizionale deposizione dei fiori al Monumento del Santo che ammansisce la lupa in Alessandria, la serata si è svolta raccogliendo voci diverse, ma dialoganti, nella differente impostazione e formazione rappresentate.
Il neo presidente della Provincia, Gianfranco Baldi, sindaco di Cassine, ha dato il via all’analisi sul rapporto tra uomo-ambiente alla luce dell’esperienza di Sezzadio e della lotta delle popolazioni interessate contro la discarica, mentre Domenico Ravetti, consigliere regionale, ha dato seguito al ragionamento, raccontando come in Italia si consumi troppo suolo a favore di un’attività di impermeabilizzazione dello stesso, che poi finisce per generare cataclismi naturali prima mai affrontati. E sullo stesso piano, ma tenendo conto degli interessi economici che non possono essere in tempi troppo brevi ulteriormente depressi, ha proseguito il consigliere regionale Massimo Berutti. L’obiettivo è dunque simile, ma vi sono difformità nelle modalità per raggiungerlo.
È un passo in avanti quello del dialogo dedicato a San Francesco e alla terribile potenza della natura, che si sprigiona durante gli episodi tellurici. Ci hanno pensato Marco Bologna, Presidente provinciale della Croce Rossa Italiana e Roberto Pascoli, oggi ex Vigile del Fuoco, ma per anni impegnato nelle missioni del corpo nelle zone colpite dai terremoti. La narrazione di Marco Bologna è stata emozionalmente coinvolgente, avendo il Presidente raccontato i terribili momenti in cui l’uomo si trova a dovere fronteggiare, impotente, i fenomeni naturali.
Ma se di San Francesco occorreva anche discutere, non si poteva non ricordare la presenza architettonica della Chiesa dedicata al santo ed eretta nel 1270 circa in Alessandria, ma scarsamente rispettata nel corso dei secoli. È stato il tema richiamato da Gianfranco Cuttica di Revigliasco, neo sindaco di Alessandria, a cui sta particolarmente a cuore il destino ed il recupero del manufatto.
Se Giovanni Barosini ha preferito occupare lo spazio della sofferta operatività di una Pubblica Amministrazione a favore della propria comunità, senza mancare di sottolineare l’importanza del segno di San Francesco anche in Alessandria, Piercarlo Fabbio, nei saluti iniziali, ha preferito occuparsi del ruolo fondamentale di Francesco come attivatore di una nuova Letteratura, quella italiana, passata attraverso la laude alla natura, in un Medioevo fin lì più intento ad occuparsi di pratiche, che di parole.
Un tema che non è sfuggito al segretario del MCL, Nicola Abbinante, che ha ricordato, al termine dell’incontro, come “Laudato si’, mi’ Signore cantava san Francesco. Nella lode il santo ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Così inizia inizia l’enciclica “Laudato Sì” del Papa Francesco I , la cui prolusione esprime una sofferenza, una grande preoccupazione sull’uso improprio che l’uomo opera sul bene più prezioso.”
E questo rapporto con il territorio è stato rimarcato da Bruno Ragni ed Eleonora Norbiato, le due autorevoli voci dell’UNPLI presenti alla serata. Lo sforzo di trasformare le Pro-Loco in organizzazioni ove la volontà si unisce ai valori, alla terra, ai suoi racconti, alle conoscenze da tramandare è oggi fortemente voluto dall’Unione, anche se, ancora una volta, è il viaggiare di tutte queste cose sulle gambe e per le teste di donne e uomini che interessa ad Eleonora Norbiato. Se poi al lavoro per le Pro-Loco si aggiunge quello per la Protezione civile, come ha ricordato Bruno Ragni, il percorso sembrerebbe assai più completo.
Se l’uomo è “creato e rapporto con la natura”, la conclusione di Antonio Maconi ha necessariamente portato il pubblico a ragionare di salute e di come anche la natura umana sia da tutelare attraverso più approfondite conoscenze e terapie. C’è un’abilità della medicina, oggi, che va estesa a condizioni nelle quali l’uomo, attraverso la sua azione produttiva ha fatto male anche a se stesso. Oggi quelle medesime negative condizioni potrebbero essere sfruttate come occasioni di recupero per una sanità che sa, attraverso la ricerca, migliorare il suo impatto positivo nei confronti dell’esistenza e della sua qualità.
Particolarmente apprezzati anche gli interventi di Fulvio Cellerino, Luigi Bagnasco della Comunità di Sant’Egidio e del Padre Guardiano Pietro Assandri, che ha spiegato come l’attenzione verso San Francesco finisca per essere attenzione verso noi stessi e grande impegno nel continuo miglioramento dell’umanità.