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In questo primo fine settimana torrido di fine giugno, abbiamo da segnalare, cinematograficamente parlando, poche pellicole che rientrano nei generi che vanno per la maggiore in questa stagione (almeno nel nostro Paese).

Partiamo da Warcraft – L’inizio, già presente nelle nostre sale la settimana scorsa, di Duncan Jones: si tratta del primo capitolo di una nuova saga fantasy, sulla falsariga di quelle – a partire dalla trasposizione de Il signore degli anelli di Peter Jackson – che hanno dimostrato di catturare l’attenzione del pubblico e, di conseguenza, del botteghino, nell’ultimo decennio.
Tutto ha inizio quando il pacifico regno di Azeroth, saggiamente governato dal re Llane e dalla sua sposa, sorella del prode guerriero Lothar (Travis Fimmel), viene preso d’assalto dagli orchi di Draenor, assoggettati al malvagio stregone Gul’dan.
Gli orchi, in fuga dal loro mondo distrutto attraverso una porta spazio-temporale, si preparano a conquistare Azeroth, ma la loro azione viene ostacolata da Duraton, il capo dei Lupi Bianchi, l’unico a riconoscere e combattere la follia di Gul’dan.
Warcraft – L’inizio è una pellicola senza troppe pretese, con un buon cast, un ritmo sincopato, capace di immergere lo spettatore in una dimensione del fantastico non originalissima, ma aperta a molteplici e promettenti evoluzioni nei futuri capitoli.

L’estate, si sa, è stagione di horror: in questo weekend gli appassionati possono trovare pane (e sangue) per i loro denti con The Conjuring – Il caso Enfield di James Wan, sequel di The Conjuring (2013).
Il film ritorna sul tema della possessione demoniaca, della casa stregata e delle sue inquietanti presenze, come nel primo episodio: l’unheimlich, il perturbante, viene ancora una volta da dentro le mura domestiche, impregnate di passato e mistero, ma troviamo anche il tema cardine della seduta spiritica a giustificare l’entrata in scena di entità incorporee e terrificanti con le quali, come al solito, gli uomini dovranno fare i conti.
In questa seconda prova Wan passa da un horror “fisico”, esplicitato, ad atmosfere più sottilmente inquietanti, lasciando volutamente all’immaginazione di chi guarda le possibili, raccapriccianti verità celate nel fuori campo.
The Conjuring – Il caso Enfield mantiene ciò che promette, suspence, emozioni forti, senza elevarsi, però, ad un livello più alto rispetto alla classica pellicola appartenente al genere.

Mother’s Day, di Garry Marshall (il regista di Pretty Woman), è la romantic comedy per eccellenza: corroborata da un cast di dive, tra le quali Julia Roberts (ancora una volta esaltata nella sua splendida fisicità dallo sguardo del regista) Jennifer Aniston, Kate Hudson, Jennifer Garner, da una fotografia luminosa, come si conviene a un intreccio di storie ambientate nel giorno della Festa della Mamma, e da una trama retorica quanto basta.
Marshall dopo Pretty Woman ha imparato a vivere di rendita, narrativamente parlando: lo stile della commedia brillante rimane inalterato, la coralità dei personaggi funziona e convince, ma l’eccessiva melassa sottrae credibilità e carattere alle vicende caotiche e variegate di donne (soprattutto mamme) alla costante ricerca di punti fermi intorno ai quali far girare le loro vite, in un eterno balletto in cui coinvolgono figli, compagni, genitori, amici.
Da vedere con il fazzoletto alla mano, una bibita ghiacciata (e senza soverchi pensieri) in queste calde serate estive.

Barbara Rossi

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