Nella giornata odierna, ad Alessandria, sono in programma due proiezioni cinematografiche, per una riflessione tra storia e attualità grazie allo sguardo di due grandi registi italiani.
Alle ore 18, nei locali della Ristorazione Sociale di Viale Milite Ignoto 1/a, verrà proiettata la versione restaurata del capolavoro di Giuliano Montaldo L’Agnese va a morire (1976), con introduzione e commento al film di Roberto Lasagna. Ingresso libero.
L’Agnese va morire è un importante dramma sulla resistenza interpretato da Ingrid Thulin e Michele Placido, per la regia di Giuliano Montaldo, cineasta recentemente premiato con il David di Donatello quale miglior attore non protagonista per il film di Francesco Bruni Tutto quello che vuoi. Tratto dall’omonimo romanzo di Renata Viganò, autrice anche del soggetto del film, l’opera racconta la vicenda di Agnese, una donna di mezza età di Comacchio che vive con suo marito Palita, membro della Resistenza. Un giorno il marito viene deportato in un campo di concentramento, dove morirà; a causa della sua perdita ella vuole aiutare i compagni portando cibo, informazioni, armi e notizie da un paese all’altro. Agnese diventa quindi una staffetta partigiana: la sua vita prosegue così per sei mesi ma un giorno un soldato tedesco uccide per gioco la sua gatta nera e la notte stessa Agnese lo colpisce spaccandogli la testa con il calcio di un mitra e lasciandolo per morto. Agnese deve scappare e, di conseguenza, entrare a far parte della vita clandestina della Resistenza, divenendo “mamma Agnese”: prepara pasti per partigiani, controlla che ci siano provviste per tutti, esegue lavori casalinghi, per non farsi notare dai tedeschi e per non essere uccisa. Quando, nell’ultimo duro inverno, un gruppo di partigiani viene tradito e sterminato da tedeschi appostati lungo il percorso che dovrebbe portarli oltre le linee, Agnese disobbedisce al Capo nascondendo in casa i superstiti. I partigiani non sono ben visti dalle persone e sottovalutati anche dalle truppe amiche e, dopo la disfatta della battaglia partigiana, Agnese ritorna ad operare come staffetta ma, durante un rastrellamento, viene riconosciuta dall’ufficiale del soldato che lei credeva di aver ucciso e che invece aveva solo ferito e viene da lui uccisa.
Questa sera, alle ore 21.15, al Cinema Multisala Kristalli di via Parini 17, il Circolo Ferrero di Alessandria propone Nome di donna, un intenso film sulla violenza contro le donne dal regista de I cento passi e La meglio gioventù, Marco Tullio Giordana. Nina (una matura e consapevole Cristiana Capotondi) è una giovane donna in cerca di lavoro e sostentamento, per sè e per la sua bambina. A questo fine compie un percorso inverso rispetto quello tradizionale: dalla grande città, Milano, si trasferisce a vivere in un piccolo paese della Brianza, dove trova lavoro come inserviente in una lussuosa casa di riposo. La patina di rispettabilità e impegno sociale tradisce, però – Nina se ne rende conto quasi subito – una terribile realtà di sopraffazioni, di abusi fisici e psicologici ai danni delle lavoratrici, perpetrati dall’abietta figura del responsabile della struttura, il dott. Torri (Valerio Binasco). A questo punto la dignità, il senso di giustizia e il coraggio di reagire di Nina prendono il sopravvento, anche in nome di tutte le altre donne, quelle lasciate senza voce: inizierà una durissima battaglia, anche giudiziaria, per il pieno riconoscimento di rispetto e diritti. L’autore de I cento passi e La meglio gioventù, Marco Tullio Giordana, porta avanti con il consueto rigore – grazie anche alla puntuale sceneggiatura di Cristiana Mainardi – il racconto di un’Italia preda di storture, devianze e conflitti, ma ancora capace, una volta superata la soglia minima di tollerabilità, di rispondere con veemenza e tenacia alle quotidiane esternazioni di un Potere sempre più ottuso e violento, che continua a prendere di mira ciò che avverte come migliore e diverso da sè. Una tematica, quella delle molestie nei confronti del femminile, quanto mai attuale nell’ultimo periodo ed emersa con forza all’attenzione dell’opinione pubblica. Come afferma lo stesso Giordana: “Ognuno, uomo o donna che sia, sa benissimo cosa sta succedendo, sa quale è il limite, la linea d’ombra. Chi la oltrepassa sa benissimo di violare un confine”.
Il costo del biglietto d’ingresso per i tesserati è di euro 5,00. I non tesserati possono accedere alla visione del film acquistando il biglietto normale (euro 7,50). Nel corso della serata sarà possibile iscriversi al Circolo del Cinema.
Per informazioni: circoloferrero.blogspot.it/
Barbara Rossi