In quelle brevi aurore profumate
cercavo inutilmente la speranza
di cogliere il calor dell’orizzonte;
ma inesorabilmente l’infinito
lasciava alla mia mano una chimera.
Ora l’autunno bussa alla mia porta
e senza che la mente mia lo voglia;
col vento e con la sabbia dentro gl’occhi
sento appassir di noia il mio tramonto.
Alessandria; 30 gennaio 2013
Gianni Regalzi