In questo caso siamo ben al di là del semplice campanilismo, delle sfide fra tifoserie calcistiche con tanto di cori offensivi, o di battute salaci e sarcastiche nel parlar comune, tipo “…tanto sono casalesi…” oppure “…che vuoi aspettarti dagli alessandrini?…”. No, no. Qui siamo in presenza di una rivalità che parla di guerre, assalti, distruzioni. E’ la storia raccontata lunedì pomeriggio nella sala-conferenze del Broletto di Palatium Vetus, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, organizzatrice del convegno insieme al Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”.
La sala era gremita come poche altre volte per capire di più sul tema Alle radici di un’inimicizia di otto secoli. Alessandria e la distruzione di Casale del 1215. Il presidente della Fondazione, Pier Angelo Taverna, ha sottolineato l’impegno dell’Ente a fornire il contributo per lo sviluppo culturale del territorio, con la consapevolezza che, purtroppo, in tempi di crisi economica globale, le prime ad essere sacrificate sono le attività culturali, fattore determinante di crescita per le generazioni future. Della serie “bisogna sapere da dove si viene per capire dove si va”.
Dopo di lui ha introdotto l’argomento Roberto Maestri, presidente del Circolo Culturale, che ha presentato gli ‘antefatti dell’assedio di Casale e le sue conseguenze’. A ruota gli interventi di Roberto Livraghi sulla ‘situazione del Comune di Alessandria e il suo ruolo nell’assedio’, di Maurizio Calì sul ‘ruolo del Comune di Milano nello scacchiere politico monferrino’, e di Giorgio Marenco che ha ricostruito, con supporti multimediali, le diverse fasi dell’assedio.
Per chi se lo fosse perso, il convegno registrato è disponibile sul sito www.fondazionecralessandria.it, alla voce ‘streaming’.