“Alessandria Il Novecento. Una storia di artisti da Pellizza a Carrà” diventa il fulcro di una serie di itinerari d’autore sul territorio

Ha inaugurato l’11 dicembre “Alessandria. Il Novecento. Una storia di artisti da Pellizza a Carrà”, la mostra che la Camera di Commercio di Alessandria-Asti, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e la Regione Piemonte hanno organizzato negli spazi di Palazzo del Monferrato di Alessandria.

L’esposizione, che resterà aperta al pubblico per tutto il periodo natalizio e i successivi mesi di gennaio, febbraio, fino al 13 marzo 2022 presenta un’interessante panoramica sugli artisti di tutta la provincia di Alessandria e sul contributo considerevole che hanno dato alla storia dell’arte italiana del secolo scorso.

I soli nomi di Pellizza, Morbelli, Bistolfi e Carrà basterebbero a indicare un ruolo di primissimo piano nel dare vita ai movimenti più importanti e innovatori del panorama artistico nazionale e internazionale. Ma, accanto a quelle figure straordinarie, ha avuto i natali nel territorio di Alessandria un numero veramente considerevole di artisti i quali, lungi dall’essere identificati come semplici “gregari”, sono assolutamente degni di figurare accanto a maestri o capiscuola.

“Una mostra davvero significativa, che costruisce un percorso interessante intorno alla notevole produzione artistica del nostro territorio”, commenta Roberto Cava, presidente di Alexala. “Un appuntamento di rilievo nazionale, che siamo certi richiamerà nell’Alessandrino un buon numero di appassionati d’arte e di turisti interessati alla cultura. Per questo vogliamo che questa importante mostra possa essere il fulcro di una scoperta della grande vocazione artistica del nostro territorio, attraverso la costruzione di itinerari che partano da Alessandria per andare a conoscere gli spazi culturali dedicati ai grandi pittori del Novecento e i luoghi dove questi artisti hanno vissuto e hanno prodotto le loro opere”.

Nasce così il progetto “Alessandria. Il Novecento fuori mostra”, che porta la mostra fuori dalle mura del Palazzo del Monferrato, con due itinerari turistici studiati ad hoc e con un racconto dei luoghi della provincia in cui ritrovare le voci degli artisti in mostra.

Dieci luoghi dell’Alessandrino per approfondire la grande arte del Novecento

 Alessandria, Galleria del Broletto, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria

Il Palatium Vetus, oggi sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, è il primo edificio comunale della città di Alessandria e conserva importanti tracce medievali. Il restauro è stato curato dallo studio di Gae Aulenti, che ha saputo valorizzare la struttura storica, consentendo la leggibilità delle stratificazioni di quasi otto secoli di storia, ma anche unire il gusto contemporaneo: la copertura del cortile interno con una struttura leggera in vetro e acciaio, permette di godere di questo luogo allo stesso tempo aperto ma riparato. L’edificio, sede del Comune in età medievale è divenuto poi dimora dei Governatori spagnoli, di Casa Savoia e dei Prefetti Napoleonici, è stato a lungo il centro della vita politica e amministrativa della città. L’impianto del nucleo originario, di origine medievale conserva alcuni elementi decorativi gotici, come le finestre a trifora, affreschi e decorazioni degli ambienti interni. Si può definire come broletto, cioè di sede del governo cittadino nei secoli XIII e XIV, e quindi dotato di una specifica tipologia edilizia con un porticato al piano terra ed un’ampia sala superiore. L’accesso alle sale interne, sia quella espositiva al piano terreno, che la sala convegni al primo piano, dove è esposta parte della collezione d’arte della Fondazione, sono visitabili su prenotazione oppure in occasione di eventi. La collezione raccoglie opere di pittori e scultori legati al territorio in un arco temporale che va dagli ultimi decenni del ‘700 alla seconda metà del ‘900. Protagonisti sono artisti quali Pellizza da Volpedo, Morbelli, Barabino, Bistolfi, Carrà, Morando. Una sezione della collezione è dedicata alla battaglia di Marengo e permette di ripercorrere un periodo storico cruciale sia a livello locale che internazionale. L’esposizione museale nella ‘ghiacciaia’ di Palatium Vetus conserva i reperti emersi durante i lavori svolti nel palazzo: consente uno straordinario viaggio attraverso la storia, mentre nel cortile è presentata l’epigrafe romana di Calpurnia, proveniente da Villa del Foro e restaurata grazie alla Fondazione Cral. All’esterno, nell’angolo del Palazzo, è murato uno dei Cento Cannoni che vennero donati dalla città durante i combattimenti risorgimentali.

Piazza della Libertà, 28 Alessandria (AL)

Orari: sabato e domenica 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00. Ingresso gratuito

https://www.fondazionecralessandria.it

info e prenotazioni: [email protected]; tel: 347-8095172.

Tortona- Il Divisionismo. Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona

La collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona costituisce l’unico progetto museale interamente dedicato al Divisionismo, che viene preso in esame attraverso le opere selezionate tra quelle che hanno contribuito alle vicende artistiche del periodo, in relazione alla molteplicità delle sue componenti, a partire dalle premesse riconoscibili nelle tendenze più avanzate della seconda metà dell’Ottocento, per seguirne gli sviluppi attraverso i temi e i protagonisti, e considerare quindi la sua continuità nei primi decenni del Novecento. Attualmente alcune opere della Collezione sono esposte in una mostra alla GAM di Milano.

Palazzetto medievale -Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona

Corso Leoniero, 2 (angolo Piazza Duomo) Tortona (AL)

Orari: Sabato e domenica, dalle 15.00 alle 19.00, Giorni feriali su prenotazione

Ingresso gratuito

 

https://www.fondazionecrtortona.it;  www.ildivisionismo.it

Info: [email protected]; 0131-822975

La prima domenica del mese sono aperte anche (15-19) la Gipsoteca Luigi Aghemo (via Calcinara, 12) e Casa Barabino (via Barabino, 10)

 Casale Monferrato – Gipsoteca Bistolfi, presso Museo civico

La Gipsoteca (dal greco antico Gypsos, gesso) di Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato, 1859 – La Loggia, Torino 1933), ospita, al pian terreno del Museo Civico, oltre centosettanta opere tra terrecotte, disegni, plastiline, bozzetti e modelli in gesso, alcuni marmi e bronzi donati in gran parte dal banchiere casalese Camillo Venesio (1958) e integrati, in seguito, con donazioni e opere in deposito. Tali materiali permettono di comprendere le diverse fasi del procedimento artistico di Bistolfi, uno dei maggiori interpreti, a livello internazionale, del Simbolismo: dal bozzetto in terracotta in cui lo scultore fissava con immediatezza la prima intuizione, al successivo bozzetto in gesso, al modello definitivo che concretizzava l’idea finale e costituiva l’effettiva realizzazione dell’opera, prima della sua trasposizione in marmo e bronzo.

Gipsoteca Bistolfi, presso Museo Civico, Ex-convento di Santa Croce, via Cavour,5, Casale Monferrato AL

Orari: Giovedì: 08:30 – 12:30 – 14:30 – 16:30 Venerdì: 10:30 – 13:00 – 15:00 – 18:30

Sabato: 10:30 – 13:00 – 15:00 – 18:30 Domenica: 10:30 – 13:00 – 15:00 – 18:30

 

https://www.comune.casale-monferrato.al.it/museo-gipsoteca

Contatti: [email protected]. Tel: 0142-444249

Casale Monferrato- Museo dei Lumi

Nell’autunno 1994, in occasione delle celebrazioni per i quattrocento anni della Sinagoga di Casale, un gruppo di esperti e appassionati d’arte, tra cui Elio Carmi, Antonio Recalcati, Aldo Mondino e Paolo Levi, nel discutere di arte ebraica ritennero interessante promuovere e stimolare uno sviluppo nel campo dell’arte ebraica. La comunità di Casale possedeva allora alcune lampade di Chanukkah in argento realizzate da Elio Carmi, l’artista Emanuele Luzzati stava creando una opera simile in ceramica da regalare alla comunità. E’ nata così l’idea di promuovere una collezione di Chanukkiot d’arte contemporanea, prodotte da artisti ebrei e non. La partecipazione all’iniziativa da parte di molti maestri, anche di fama mondiale, è stata fin da subito entusiasta.

La raccolta è un’occasione unica per vedere i diversi modi in cui tanti artisti hanno affrontato i problemi legati al progetto formale di un oggetto rituale. Il Museo dei Lumi è oggi ospitato nei locali sotterranei della comunità anticamente adibiti a forno delle azzime – matzot – il pane non lievitato che gli ebrei mangiano durante la Pasqua ebraica. Il numero delle opere donate alla Fondazione Arte Storia e Cultura Ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale ONLUS ha superato le 125, è in costante aumento ed ha permesso di realizzare una esposizione temporanea molto apprezzata al Musée d’Art et d’Histoire du Judaisme di Parigi e al al Museo de Historia de los Judeos – Patronat Call de Girona

Museo dei Lumi

Vicolo Salomone Olper, 44, 15033 Casale Monferrato AL

Giorni feriali: 8.30-12.30 su appuntamento, sabato: chiuso, domenica 10–12, 15–17

http://www.casalebraica.info/?page_id=125

Contatti: [email protected]. Tel: 0142-71807; 340-7697199

 

Volpedo – Musei di Pellizza da Volpedo. Studio del pittore, Museo didattico e Itinerari sui luoghi pellizziani

Lungo via Rosano a Volpedo il retro di casa Pellizza guarda su una roggia, e il blocco articolato della costruzione termina con un grande nucleo parallelepipedo che costituisce lo studio di Giuseppe Pellizza, l’atelier nel quale egli dipingeva, si esercitava e studiava, avendo di fronte i prati e la campagna. Esso fu fatto costruire dal pittore nel 1888 e fu successivamente ampliato fino ad assumere, nel 1896, l’attuale veste con l’ampio lucernario zenitale; è stato donato dalle due figlie di Pellizza al comune di Volpedo nel 1966 e l’aspetto che ha ora è dovuto ad un restauro che lo ha riportato alle condizioni originarie tra 1986 e 1994, anno della sua apertura al pubblico. Pellizza non aveva accesso allo Studio da via Rosano, ma vi accedeva direttamente dalla propria casa; l’ingresso attuale a cavallo della roggia si rese necessario in seguito alla donazione dello studio per separarlo dall’abitazione, che continuava a restare alla famiglia. Una volta entrati, si resta colpiti dall’ampiezza del locale, che ha un perimetro di m. 6,50 per 8,25 per 5,5 di altezza. I lavori di restauro hanno riportato le pareti alla colorazione data da Pellizza al suo atelier, togliendo a bisturi gli strati sovrapposti di colori e ritrovando la tonalità scura ma calda di un terra di Siena tendente al bruno, una tonalità intensa, come era consuetudine nella maggior parte degli atelier ottocenteschi. Al termine delle pareti Pellizza stesso dipinse una fascia architettonica, costruendo con efficace modellato prospettico l’illusione di una cornice con modanature in rilievo, giocando sul monocromo con grande sapienza. Il museo didattico in piazza Quarto Stato offre al visitatore un’installazione multimediale che introduce al mondo dell’artista e alle sue opere principali. Lungo le vie del borgo antico di Volpedo i luoghi pellizziani sono indicati con una specifica segnaletica.

Atelier di Giuseppe Pellizza da Volpedo e Museo didattico, via Rosano 1/A, e piazza Quarto Stato, Volpedo

sabato, 15-17 – domenica, 15-17

http://www.pellizza.it/index.php/lo-studio-del-pittore/

Info: [email protected]. Tel: 338-5633056

 

Acqui Terme – Villa Ottolenghi

Villa Ottolenghi Wedekind e’ una dimora storica costruita nella prima metà del ‘900 sulle colline di Acqui Terme (AL) dal conte Arturo Ottolenghi e dalla moglie Herta von Wedekind zu Horst, pittrice e scultrice riconosciuta a pieno titolo tra le avanguardie del primo Novecento. Villa Ottolenghi è un eccezionale esempio di arte sinottica del Ventennio, cui contribuirono tra gli altri, celebri architetti come Marcello Piacentini e artisti come Arturo Martini, Fortunato Depero, Venanzo Crocetti, che lavorarono alla Villa grazie al mecenatismo dei Conti Ottolenghi. Gli ospiti della Dimora, troveranno nelle sue sale un’ambientazione unica e suggestiva per ricevimenti privati e cene di gala, una location ideale per matrimoni ed eventi in genere; potranno immergersi nella magica scenografia del parco opera del famoso architetto paesaggista Pietro Porcinai, che nel 2011 è stato premiato con il prestigioso European Garden Award. È possibile visitare il mausoleo, o Tempio di Herta, il museo privato degli Ottolenghi, la Cantina (che propone una produzione vinicola di alta qualità).

Strada Monterosso, 42, Acqui Terme

Prenotazione obbligatoria. La visita comprende: il Tempio di Herta / Mausoleo, i giardini premiati, tutti i giardini della Villa e degustazione finale di vini della Tenuta.

https://www.villaottolenghiwedekind.com

Info e prenotazioni: [email protected]; tel. 335-6312093

Lu Monferrato – Sala Onetti, presso Museo di San Giacomo

Il Museo d’Arte Sacra è inserito nel complesso di San Giacomo, formato dalla chiesa seicentesca, dalla sacrestia e dalla Casa della Reggenza. Negli ambienti espositivi sono raccolte alcune tra le testimonianze più significative di Lu e del suo territorio: oreficerie, reliquiari, paramenti sacri, sculture lignee, dipinti su tela di pregio, fra cui opere di Stefano Maria Clemente, Orsola Maddalena Caccia, Giuseppe Antonio Torricelli, della bottega di artisti come Guglielmo Caccia detto Il Moncalvo e Domenico Piola, oltre all’esposizione dedicata al pittore divisionista Luigi Onetti, che comprende alcune opere inedite dell’artista luese acquisite di recente che vanno ad ingrandire la collezione.

piazza San Giacomo – 15040 Lu Monferrato (AL)

orari: sabato 14:30–18, domenica 10–12:30

http://www.museosangiacomo.it Costo del biglietto: intero 4 euro, ridotto 3 euro.

Info e prenotazioni: tel: 349-4203423; 347-8739509; [email protected]

 

Valenza – Mostra “Fragile bellezza. Arte per il corpo, riflessioni contemporanee sul rapporto corpo/gioiello”

dal 21 dicembre 2021 al 26 febbraio 2022

 

L’arte contemporanea è chiamata a riflettere sul tema della preziosità e delle sue caratteristiche effimere: artisti e aziende dell’oreficeria di Valenza si incontrano per rinnovare una lunga tradizione di scambi e di frequentazioni, sperimentando nuovi contenuti e percorsi creativi. Il progetto Fragile bellezza – a cura di Lia Lenti e Domenico Maria Papa – è un omaggio alla storia di un distretto produttivo, alla sua sapiente manualità, al suo territorio e, insieme, una testimonianza di costante innovazione estetica.

L’edizione 2021 di Fragile bellezza coinvolgerà artisti e aziende orafe in una ricerca incentrata sul tema dell’arte per il corpo. Gli artisti saranno invitati ad analizzare il tema del corpo ornato indagando l’idea del gioiello come talismano, amuleto e portafortuna dalle valenze salvifiche e apotropaiche. Un invito alla riflessione che si estende dall’individuo, inteso nella sua dimensione corporea, alla dimensione collettiva che investe l’uomo tra gli uomini. Quindi non solo il gioiello inteso come ornamento ma anche come simbolo sociale.

Le aziende e gli artisti che daranno forma all’idea di Fragile bellezza, arte per il corpo sono: Angry con Angelo Maisto, Gioj con Viola Pantano e con Ernesto Morales, Margherita Burgener con Elisa Bertaglia e Monile – Jewels of Italy con Emilia Faro. Sarà questa l’occasione per poter vedere dal vivo i gioielli realizzati in collaborazione da aziende valenzane e artisti contemporanei nel corso del 2020 e che a causa della pandemia sono stati esposti sono in una mostra virtuale.

Valenza, Palazzo Valentino – Centro Comunale di Cultura, piazza XXXI martiri

https://www.fragilebellezza.it

Info: [email protected]; [email protected]

Biblioteca Civica – Centro Comunale di Cultura; 0131-949286.

Denice – Un museo a cielo aperto. Museo della ceramica contemporanea.

63 opere d’arte in ceramica installate nelle vie e nelle piazze di un antico borgo medievale, tra le colline dell’Alto Monferrato. Le opere permettono di ripercorrere le produzioni e le ricerche sperimentali svolte negli ultimi decenni da artisti italiani e internazionali.

https//:www.denicemuseoacieloaperto.it

info: presso Comune di Denice, piazza san Lorenzo 5, tel. 0144-92038

 

 

 

 

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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