Quindici dipinti di Pier Francesco Guala (1698-1757) e una pala d’altare attribuita ad Aimo Volpi (1491-1528) sono stati recuperati, a conclusione di un’articolata attività investigativa, dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vercelli.
I dipinti, che ritraggono i maggiori esponent
Gli ultimi intestatari però, prima di vendere la proprietà, li hanno sottratti e scambiati con fotografie ad
I Carabinieri, in collaborazione con i funzionari della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti e Paesaggio delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, oltre a rivelare la sostituzione delle opere, hanno documentato la violazione delle prescrizioni inerenti il
Le tele originali, di notevole valore storico-
Anche la pala d’altare, attribuita ad Aimo Volpi, è stata sostituita con una pittura raffigurante l’Assunzione della Vergine.
Il trittico raffigura la Crocifis
L’opera è stata rimossa dall’altare della cappella gentilizia del castello senza l’autorizzazione della Soprintendenza e venduta, nel 2017, a un acquirente svizzero al prezzo di 100.000 euro. Il tempestivo intervento dei Carabinieri ne ha consentito il ritrovamento in un laboratorio di restauro lombardo da dove, smembrata, era in procinto di essere trasportata all’estero.
Su disposizione del Tribunale di Vercelli, le quindici tele sono state confiscate e restituite alla Soprintendenza, che effettuerà