Alessandria: tenta di uccidere il cugino colpendolo al capo con una spranga in ferro. Fermato dalla polizia.
La Polizia di Stato di Alessandria ha eseguito il fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Alessandria a carico di un cittadino maliano, H.S., ritenuto responsabile del tentato omicidio del cugino, colpito più volte al capo con un pesante tubo in ferro.
Il giovane si era presentato, nel corso della nottata, presso la Questura di Alessandria, riferendo di aver ucciso il cugino, con lui convivente nella frazione di Castelceriolo. L’intervento delle Volanti consentiva di trovare l’uomo, M.S., bracciante agricolo di venticinque anni, in stato confusionale e con profonde ferite lacerocontuse al capo; immediatamente trasportato in ospedale, all’uomo veniva riscontrata una emorragia cerebrale e numerose fratture della teca cranica. Ovunque, nell’appartamento, i segni della violenta aggressione, con vistose macchie di sangue sul letto del malcapitato e nella camera da letto, a cui si aggiungevano numerose impronte insanguinate sui muri.
L’attività investigativa condotta dal personale della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Alessandria, consentiva di raccogliere numerosi elementi di prova, a cui si aggiungeva l’interrogatorio dell’indagato, condotto dal Sostituto Procuratore titolare dell’indagine, nel corso del quale il giovane ammetteva di aver colpito con un tubo in ferro il cugino, addormentato sul suo letto, riferendo di aver sentito nella sua testa le voci dei parenti del malcapitato che lo deridevano e lo insultavano, fino a fargli perdere il controllo.
I numerosi riscontri probatori raccolti, uniti ad un concreto pericolo di fuga dell’indagato, portavano il pubblico ministero ad emettere decreto di fermo a carico di H.S., che veniva immediatamente eseguito negli Uffici della Squadra Mobile. L’uomo veniva condotto in carcere in attesa della convalida del fermo.
Rimane riservata la prognosi del ferito, attualmente ricoverato presso l’Ospedale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo.