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Questa mattina, all’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Alessandria hanno dato avvio all’operazione di polizia denominata “Lego” con l’esecuzione di 6 misure cautelari in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Alessandria nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili di furti in ville isolate e disabitate, furti di gasolio e della ricettazione di materiali edili.

Gli arrestati per furto aggravato sono:

  • Albert Loci,di 32 anni;

  • Vitor Dokaj, di 36 anni;

  • Bib Dokaj, di 41 anni;

  • Gazmir Dyzeni, di 39 anni;

  • Vasile Ples, di 33 anni,

tutti albanesi, domiciliati ad Alessandria e pregiudicati, mentre l’arrestato per ricettazione è:

  • Secondino Luigi Campi,

residente a Belveglio (AT), con precedenti di polizia.

Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Alessandria e coordinate dalla locale Procura, erano iniziate nell’ottobre del 2014 quando, appena fuori città, una pattuglia del Radiomobile intercettava, di notte e in una strada isolata, un furgone abbandonato con il motore acceso e le portiere aperte con a bordo 38 fusti contenenti 700 litri di gasolio che, dagli accertamenti, erano risultati appena rubati dai macchinari e dalle cisterne di un’azienda della zona. I ladri all’arrivo dei militari si erano dati alla fuga, lasciando sul posto il veicolo e tutto ciò che stavano rubando. Partendo dal furgone, non risultato rubato, i militari iniziavano le indagini che permettevano di individuare un’organizzazione criminale, operante prevalentemente in provincia, e ricostruire l’organigramma del gruppo che effettuava i furti in squadre composte da non più di tre o quattro persone per volta. Tramite attività tecnica, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Alessandria hanno scoperto che le varie squadre del gruppo criminale hanno commesso, dal mese di febbraio a quello di aprile, numerosi furti i primi dei quali erano stati quelli commessi a febbraio in due aziende agricole di Oviglio (AL), dove rubavano 4000 litri di gasolio contenuti in alcune cisterne. A metà marzo, i furti, commessi in contemporanea, di 600 litri di gasolio prelevati dai serbatoi di macchine operatrici di una cava di Sezzadio (AL) e di materiale edile all’interno di una villa di Novi Ligure (AL), non abitata, dove veniva sradicato un intero pavimento di mattonelle di pregio con un lavoro durato alcune ore al freddo. Il materiale edile rubato veniva consegnato il giorno dopo al Campi, titolare di un esercizio commerciale di materiale per edilizia, il quale acquistava dai ladri quanto questi trafugavano nel corso delle loro scorribande. A fine marzo commettevano il furto di 800 litri di gasolio prelevati dai serbatoi di macchine operatrici della cava di Sezzadio (AL) in cui avevano già colpito pochi giorni prima. Alcune notti dopo commettevano un nuovo furto di materiale edile a Villa Marchisia di Capriata d’Orba (AL), non abitata, che era stata razziata effettuando ben due viaggi in due notti consecutive per portare via tutto il materiale edilizio, composto di mattonelle, piastrelle, marmi di davanzali, marmi di scale e tegole, che anche in questo caso aveva come destinazione finale l’area di deposito del Campi a Belveglio. Il colpo successivo veniva commesso in una casa di campagna di Sale (AL) dove erano stati rubati i mattoni di un intero muro che per l’occasione era stato abbattuto, con destinazione finale del materiale anche in questo caso presso la rivendita del Campi. Ai primi di aprile, i malviventi cambiavano il loro obiettivo che per la prima volta diventata un campo fotovoltaico di Bastia Mondovì (CN) dove erano giunti con un autocarro rubato dal piazzale di una ditta di Alessandria attiva nel settore della floricoltura e al quale avevano apposto delle targhe false. Quella notte, nell’intenzione di rubare il rame, i malviventi tagliavano la recinzione dell’impianto fotovoltaico, danneggiavano un cavo di alimentazione dell’impianto di illuminazione e spostavano le telecamere di sorveglianza, ma tutto questo faceva scattare l’allarme e i Carabinieri di Mondovì, con un tempestivo intervento, mettevano in fuga i ladri che rimanevano nascosti per ore nelle campagne limitrofe finché venivano recuperati e riportati ad Alessandria dai complici. Le indagini sul gruppo hanno impegnato non poco i militari di Alessandria visto che gli indagati parlavano con linguaggio fuorviante, non facendo mai riferimento alcuno a ciò che avevano rubato o volevano rubare. Inoltre, in un furgone in uso a uno di loro avevano trovato una microspia utilizzata per le intercettazioni ambientali, della quale però il proprietario del mezzo non si era preoccupato più di tanto visto che in un comunicazione captata dai militari aveva fatto una profezia ovvero che ognuno di loro avrebbe comunque subito almeno tre o quattro anni di condanna per i furti commessi. L’operazione, che ha avuto inizio all’alba e ha visto coinvolti 40 militari di tutte le Compagnie Carabinieri della Provincia, ha consentito di bloccare e condurre in carcere cinque degli indagati mentre uno di loro, Albert Loci, è stato raggiunto dal provvedimento direttamente in carcere perché già arrestato il 10 settembre sempre dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Alessandria in quanto era colpito da un ordine di esecuzione pena emesso dal Tribunale di Puke (Albania) per il reato di lesioni gravi in concorso, con una pena residua da scontare di quasi 9 anni. Tale provvedimento, esteso in ambito internazionale dal Servizio Interpol albanese, era stato emesso perché in un villaggio albanese, nell’agosto del 2011, il Loci e un complice avevano aggredito e colpito alla testa e sul corpo con delle sbarre di ferro un uomo che, per tali gravi ferite, era poi deceduto durante il trasporto verso l’ospedale. Nel corso del blitz sono state effettuate numerose perquisizioni nelle abitazioni e in alcuni garage e capannoni in uso agli arrestati. I militari di Alessandria, unitamente alla Guardia di Finanza di Nizza Monferrato (AT) e Novi Ligure, hanno anche dato esecuzione ad alcune perquisizioni nelle sedi dell’attività commerciale del Campi a Belveglio e di un’impresa edile e di movimento terra della provincia di Alessandria. Tutti sono attualmente ristretti nel carcere Cantiello e Gaeta di Alessandria.

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