Il 20 marzo scorso sulla strada provinciale 31 bis nelle vicinanze del cimitero di Casale Popolo si verificava un incidente stradale che vedeva coinvolti un’auto e un autocarro.
L’autocarro diretto verso Morano, dopo avere effettuato un sorpasso maldestro di tre veicoli che lo precedevano, determina la fuoriuscita di strada di un’auto che proveniva in direzione opposta.
Nonostante l’evidente responsabilità si allontanava senza prestare alcun soccorso.
La conducente dell’auto, ferita per la fuoriuscita di strada, forniva solo alcune indicazioni relative al colore dell’autocarro e a un parziale della targa non sufficiente per risalire immediatamente al proprietario.
Venivano pertanto acquisite le registrazioni di tutti i sistemi di video sorveglianza pubblici e privati posizionati sui potenziali percorsi dell’autocarro.
A seguito della visione delle registrazioni veniva individuato un autocarro con caratteristiche simili a quelle indicate dalla vittima dell’incidente transitante in città poco prima dell’incidente e poco dopo all’ingresso nel Comune di Morano.
L’insegna aziendale serigrafata sulla fiancata dell’autocarro permetteva di risalire a un’importante azienda di vendita all’ingrosso di prodotti alimentari con sede in provincia di Cuneo.
Attraverso controlli incrociati con la Motorizzazione Civile, verificato tutto il parco veicolare dell’azienda, si risaliva ad un targa parzialmente corrispondente ai dati acquisiti in sede di rilievo.
Con tali presupposti venivano immediatamente disposti accertamenti direttamente presso la sede dell’azienda all’esito dei quali venivano compiutamente identificati sia il conducente datosi alla fuga dell’autocarro, sia l’autocarro coinvolto sul quale erano ancora evidenti i segni della collisione.
Il conducente, un cittadino rumeno C.S. di anni 45 residente nel torinese, veniva denunciato per il reato di cui all’art. 189 del Codice Stradale per essersi allontanato e non avere prestato l’assistenza occorrente a seguito dell’incidente da lui provocato e la sua patente ritirata.
Il medesimo giustificava la propria condotta omissiva con il timore di potere perdere il posto di lavoro come autista.
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