Ennesima aggressione al personale di Polizia Penitenziaria. Il fatto, avvenuto venerdì scorso nel carcere genovese di Marassi, lo racconta Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria del SAPPE:
“Un giovane nordafricano trasferito dal Piemonte, senza alcuna valida ragione, ha lanciato un bastone contro un Agente ed ha sferrato alcuni pugni contro altri 2 colleghi intervenuti. Il detenuto è stato arrestato e condannato a 6 mesi di reclusione, mentre i colleghi sono stati curati in ospedale. Ancora una volta ci troviamo costretti a denunciare simili episodi di violenza, nonché il valzer di detenuti facinorosi, spesso provenienti dal Piemonte, regione da cui oggi dipende la Liguria, dopo la folle e scellerata decisione politica di qualche anno fa di sopprimere il Provveditorato regionale penitenziario di Genova”.
Siamo alle solite, ma pare che nessuno voglia ascoltare. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, critica il sistema penitenziario nazionale:
“La vicenda ripropone le difficoltà in cui versa il sistema e lo Stato non può tollerare questa diffusa impunità. Servono provvedimenti urgenti ed efficaci. Quando un detenuto aggredisce un poliziotto, aggredisce lo Stato: uno scempio unico e senza appelli. L’evento critico di Marassi è solo l’ultimo di una serie di episodi che evidenziano la necessità di un intervento urgente e sistematico per migliorare le condizioni di sicurezza all’interno degli istituti penitenziari”.
Ecco la conclusione chiara del sindacalista:
“il SAPPE lancia un appello forte alle istituzioni, chiedendo l’immediato intervento del D.A.P. e del Ministero della Giustizia. Ci vogliono misure più severe nei confronti dei detenuti violenti, reputando che soggetti come questi non meritino alcun tipo di beneficio. È necessario applicare l’art. 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario e fornire al personale strumenti adeguati alla propria difesa”.