Nei giorni scorsi, personale della Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Alessandria, coadiuvato dagli operatori del Reparto Prevenzione Crimine di Torino, ha espletato uno specifico servizio finalizzato al controllo degli esercizi commerciali ed alla verifica del rispetto della normativa anti covid-19.
Il servizio si è svolto prevalentemente nelle vie di maggior afflusso del centro cittadino, cuore pulsante della movida alessandrina, con particolare attenzione al rispetto del distanziamento interpersonale ed all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
Altresì, oltre all’espletamento della suddetta attività ed all’identificazione di 88 persone, gli operatori di Polizia si sono concentrati, anche e soprattutto, in controlli di natura amministrativa di diversi esercizi pubblici commerciali, onde verificare il rispetto della relativa normativa di settore e delle vigenti prescrizioni anti covid-19.
Nello specifico, dall’attività di verifica scrupolosamente condotta, gli agenti hanno rilevato gravi mancanze da parte dei gestori di tre esercizi commerciali. Più precisamente, in un market multietnico sito in zona Borgo Rovereto si è riscontrato sia il non rispetto delle corrette modalità di conservazione e deposito dei prodotti alimentari, sia la mancata esposizione della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA).
In questo Corso Roma, invece, è stato sanzionato il titolare di un noto bar al cui ingresso gli operatori hanno constatato la presenza di due buttafuori non iscritti nell’apposito albo prefettizio e privi di qualunque forma di regolare contratto. Inoltre, anche in tale esercizio non è stata esposta la relativa SCIA.
Infine, durante il controllo espletato in un circolo sito in località Mandrogne, il personale di Polizia Amministrativa ha constatato come la somministrazione di cibi e bevande venisse effettuata anche a clienti non soci. Oltretutto, da un’analisi più approfondita della documentazione, è risultato errato il procedimento di tesseramento dei soci relativo all’anno 2020.
Per i fatti di cui sopra, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di circa 32.400 euro ed i titolari dei suddetti esercizi commerciali sono dunque stati invitati presso la Questura ai sensi dell’art. 15 TULPS, per la verifica della documentazione e per la contestazione delle relative sanzioni.