Ancora caos e fuoco nelle carceri piemontesi, ancora a Ferragosto. Questa volta il fatto è avvenuto ad Ivrea, dopo gli episodi di Torino e Biella. 

Racconta Vicente Santilli, segretario piemontese del SAPPE:Un detenuto tunisino ha chiesto al personale di potersi recare in altra sezione detentiva per parlare con un connazionale. Non essendo un albergo, il poliziotto ha negato il permesso e ciò è bastato a scatenare la furia del detenuto che ha aggredito gli agenti. L’uomo ha sollevato una scrivania, spingendola con forza contro gli agenti procurando ad uno di loro una lesione al piede. L’intervenuto di altro personale ha posto fine all’aggressione”. L’auspicio del sindacalista è che i timidi interventi avviati dal Governo siano l’inizio di un cambio di rotta, perché non si può più andare avanti così, con aggressioni e danneggiamenti all’ordine del giorno e i detenuti che pensano di poter fare cosa vogliono”.

E’ una furia il segretario generale del SAPPE, Donato Capece: “E’ gravissimo quanto avvenuto: i poliziotti devono rischiare la vita per la follia di detenuti fuori di testa, ma anche per le colpe di una Amministrazione che trascura la sicurezza della Polizia Penitenziaria”.
Poi rincara la dose:A questo hanno portato anni di iper-garantismo nelle carceri, dove ai detenuti è permesso di auto-gestirsi con vigilanza dinamica e regime aperto, stando fuori dalle celle tutto il giorno. E queste sono le conseguenze di una politica penitenziaria che invece di punire i detenuti violenti, non assume provvedimenti”.

Ha ragioni da vendere il SAPPE. Come non essere solidali? Però cambiare queste cose, in un paese come l’Italia, è difficilissimo… Aspettiamo e vedremo

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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