La Casa Circondariale di Biella

Ancora fattacci in carcere a Biella. Il fatto, avvenuto nella serata di mercoledì, viene raccontato da Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

“Intorno alle 19.30 un’intera sezione detentiva si è rifiutata di rientrare in cella. All’arrivo degli agenti, i carcerati li hanno sfidati, provocandoli e cercando lo scontro. La bravura dei poliziotti ha evitato tutto ciò, instaurando un dialogo per capire le ragioni della protesta. Le lamentele principali riguardavano ritardi dell’area sanitaria, mancati interventi promessi dalla direzione, senza specificare le cose, ma lamentando il mal funzionamento dell’ufficio “conti correnti”.

Va specificato che, in prigione, i detenuti non dispongono di denaro contante, ma le loro economie sono gestite dall’ufficio conti correnti dove i familiari o chi per loro versano del denaro sul conto del detenuto. Lui, poi, può disporre di questi soldi per acquistare dei beni extra, alimentari e non, oltre a quelli che già gli vengono assicurati.

Tornando al fatto in sé, Santilli spiega che il confronto tra Polizia e detenuti è proseguito, invano, fino alle 21.30, quando si è deciso di chiudere la sezione mantenendo il controllo a distanza per non peggiorare la situazione. Per l’ennesima volta, la grande professionalità delle guardie ha risolto la situazione, riportando l’ordine. 

Un taser

La denuncia del sindacato

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, torna sulla situazione nei penitenziari del Distretto Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, definendola allarmante, e ripete la ricetta: “Il personale è sempre meno e stiamo vivendo un’estate di fuoco. Servono subito provvedimenti concreti e risolutivi: espulsioni detenuti stranieri, invio tossicodipendenti in Comunità di recupero e psichiatrici nelle Rems. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza”.

Poi l’ennesimo appello alle Autorità istituzionali e politiche: “Dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”. 

Solita storia. La Penitenziaria lavora e rischia, chi comanda fa orecchi da mercante. Eppure non sembrano richieste impossibili… 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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