Acqui Terme.
Nella giornata di ieri, i militari della Stazione di Acqui Terme hanno arrestato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, un 14enne marocchino residente nell’acquese. Il ragazzo, nonostante la giovanissima età, ai limiti dell’imputabilità (che nel nostro ordinamento parte dai 14 anni), era già particolarmente noto alle FF.PP. per numerosi reati contro il patrimonio commessi anche quando aveva 13 anni, come il furto a un negozio di sigarette elettroniche o altre sottrazioni di cellulari. Da giugno scorso, quando aveva compiuto 14 anni, i carabinieri avevano documentato una vera e propria escalation di reati del giovane che, evidentemente incurante delle regole, abitualmente si dedicava a furtarelli di cellulari e piccole somme di denaro ai danni di coetanei. Ma con il passare dei mesi i reati si erano sempre più aggravati. Il giovane, infatti, aveva iniziato a “dedicarsi” anche agli esercizi commerciali di Acqui Terme, dove entrava da ingressi di servizio o finestre (facendosi gioco della sua corporatura minuta) e forzava le casse. In un’occasione era riuscito anche a portare via una somma superiore ai 4.000 euro. A essere colpiti erano stati bar, cartolerie e perfino il cinema “Ariston”. A questi aggiungevano anche furti di cellulari che poi rivendeva ad amici per poche decine o centinaia di euro. Inoltre è poi risultato complice del suo connazionale che, alcune settimane fa, aveva rubato la cassetta delle offerte dalla Cattedrale di Acqui Terme. In tutto, venti i reati a lui attribuiti in poco più di otto mesi, una sfilza impressionante oltretutto unita alla palese noncuranza dal giovane ogni qualvolta si era visto scoperto, segno evidente di un senso di indifferenza e di completo menefreghismo verso le regole, con i Carabinieri di Acqui Terme che già dal mese di agosto scorso avevano cercato di porre un freno chiedendo alla Procura dei Minorenni una misura cautelare a suo carico. A seguito di tutte le informative di reato a lui attribuite, in un arco di tempo così breve, nonostante l’età davvero giovanissima, il GIP presso il tribunale dei minorenni di Torino ha emesso nei giorni scorsi una misura cautelare del collocamento in comunità disponendo che lo stesso venisse tradotto in un centro per minorenni della Puglia. Rintracciato nella giornata di ieri, il giovanissimo, dopo le formalità di rito, è stato tratto in arresto e condotto presso la comunità. |
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Molare.
I carabinieri della Stazione di Molare, nella giornata di sabato, hanno deferito in stato di libertà due italiani, un 36enne e la sua convivente 29enne, con l’accusa di produzione di sostanze stupefacenti. Da tempo, i carabinieri di Molare erano sulle loro tracce, visto che era stato segnalato da e per l’abitazione dei due un viavai di persone risultato piuttosto insolito. All’esito della perquisizione domiciliare, i risultati non si sono fatti attendere. All’interno di un locale attiguo all’abitazione, i carabinieri hanno rinvenuto una vera e propria serra ove erano state messe a coltivare alcune piante di cannabis dell’altezza all’incirca tra i 50 e gli 80 cm. I due “coltivatori” avevano poi tutti gli “arnesi del mestiere”, tra cui termostati, concimi vari e apparati elettrici e idraulici per garantire alla “coltivazione” tutto ciò di cui aveva bisogno. Ai due sono stati sequestrati anche numerosi semi di marijuana ancora non piantati e un bilancino di precisione, che avvalorano la tesi della coltivazione finalizzata allo spaccio. Quanto rinvenuto è stato posto sotto sequestro e per la coppia è scattato il deferimento in stato di libertà.
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Ovada.
I militari della Stazione di Ovada hanno deferito in stato di libertà, con diverse accuse, sei persone del posto e altre dell’acquese per fatti avvenuti nella serata di venerdì scorso. I Carabinieri erano stati chiamati da una persona di Ovada che, in piena notte, continuava a sentire rumori e musica ad alto volume provenire da un’abitazione vicina e tali rumori si stavano propagando all’esterno evidentemente perché gli autori erano scesi in strada. I carabinieri giunti sul posto vedevano una macchina, con quattro persone a bordo, che si stava allontanando. Procedevano immediatamente a fermarla rendendosi conto che i quattro erano visibilmente ubriachi. Il guidatore, controllato con l’etilometro, evidenziava un tasso alcolemico pari a 0.83 g/l. Uno degli occupanti del veicolo riferiva di aver appena subito un furto di un cellulare all’interno dell’abitazione dove stavano passando la serata. I militari sono quindi giunti presso quell’abitazione, dove hanno identificato i due occupanti (una coppia), anche loro apparsi sotto effetto di sostanze alcoliche, che hanno riferito a loro volta di aver subito il furto di un cellulare, un anello e una piccola somma in contante dai quattro acquesi appena andati via. Condotti tutti e sei in caserma per accertamenti, i due occupanti dell’abitazione hanno iniziato ad avere un atteggiamento non collaborativo con gli operanti, cercando di evitare e ritardare per diverso tempo i controlli e le perquisizioni che i carabinieri intendevano fare loro alla ricerca della refurtiva. Uno dei due ha anche iniziato a dare in escandescenza spogliandosi di fronte a tutti e inveendo contro i militari. Calmati gli animi, per tutti e sei è scattato il deferimento per furto (i quattro acquesi nei confronti dei due ovadesi e questi ultimi nei confronti dei quattro), disturbo del riposo delle persone e una segnalazione alla Prefettura per ubriachezza molesta. Per il guidatore dell’autovettura fermata si è aggiunta l’accusa di guida in stato di ebbrezza con patente ritirata, mentre per i due ovadesi è scattato anche il deferimento per interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. |
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