1. I Carabinieri della Stazione di Solero hanno arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione Mattia Vincenzo Spinacorona, di 28 anni, pluripregiudicato per reati contro la persona e in materia di armi. L’uomo è stato raggiunto da un ordine di carcerazione perché deve scontare una condanna a dieci mesi e 14 giorni di reclusione e il provvedimento veniva emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Torino per dei fatti commessi nell’anno 2012. La condanna per tali reati era stata emessa dal Tribunale di Alessandria nel settembre 2013 ed era divenuta definita nel febbraio 2015. Veniva pertanto determinata la determinazione di pene concorrenti per più reati commessi con la condanna a oltre dieci mesi di carcere, la multa di 2500 euro e l’applicazione della misura della sicurezza di un anno una volta terminato il periodo in carcere. Pertanto, dall’ufficio esecuzioni penali della Procura Generale della Repubblica di Torino giungeva ai Carabinieri di Solero l’ordine di carcerazione nei confronti dell’uomo che veniva, quindi, prelevato dai militari dalla sua abitazione e successivamente accompagnato al carcere Cantiello e Gaeta di Alessandria per l’espiazione della pena residua.
2. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno denunciato per guida senza patente perché mai conseguita e per guida in stato di ebbrezza alcoolica un cittadino albanese di 20 anni, residente ad Alessandria. Il giovane veniva fermato dalla gazzella in corso Borsalino alle 05.00 circa del 5 luglio alla guida di un’auto di proprietà di terza persona e in compagnia di due amici, uno dei quali era il proprietario del veicolo che viaggiava come passeggero. La pattuglia fermava l’auto che procedeva a zig zag, frenando all’improvviso e mantenendo un’andatura pericolosa per gli altri utenti della strada. Dall’abitacolo del veicolo giungeva un forte odore di alcool e, quindi, i militari chiedevano all’uomo la patente di guida e la disponibilità a sottoporsi a test etilometrico. Accertato che il 20enne non era in possesso di patente perché mai conseguita, veniva eseguito l’etilometro che evidenziava un risultato di circa 1,00 g/l, cioè oltre il doppio del limite massimo consentito per legge. Per lui la conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria per guida senza patente e in stato di ebbrezza, mentre la macchina, di proprietà di terza persona, veniva consegnata a persona in grado di guidare. Il proprietario del veicolo, presente sul posto, veniva sanzionato amministrativamente per incauto affidamento in quanto consentiva la guida a persona sprovvista di patente.
3. I Carabinieri della Stazione di Felizzano, su richiesta della vigilanza privata, hanno sventato un tentativo di furto di rame alla ditta Ex Valeo di Felizzano. La chiamata al 112 da parte del personale preposto alla vigilanza della struttura, ora non utilizzata, arrivava alle 11.00 circa del 4 luglio, riferendo di avere visto delle persone che si aggiravano nello stabilimento. Tali persone venivano notate mentre attraversavano dei piazzali in lontananza, considerato che l’area industriale è molto grande, e veniva inviata subito la pattuglia della Stazione di Felizzano che si trovava nelle vicinanze. La pattuglia entrava nell’area dello stabilimento e faceva il giro di tutti gli edifici che lo compongono, mettendo sicuramente in fuga i malviventi. Infatti i militari accertavano che nessuno era più presente nella ditta e che i ladri, dopo avere tagliato il filo spinato che sovrasta il muro di cinta della ditta, si introducevano in alcuni edifici dismessi dove avevano già tagliato dei cavi di rame che avevano già preparato da portare via, magari in un secondo momento visto che nei dintorni della ditta non veniva rinvenuto nessun mezzo utilizzabile per il trasporto di tale materiale. Inoltre, avevano eliminato le coperture delle canaline di lamiera probabilmente per verificare la consistenza dei cavi elettrici. La verifica eseguita in tutta la struttura consentiva di confermare che niente veniva asportato nel corso dell’azione criminosa.
4. I Carabinieri della Stazione di San Giuliano Vecchio hanno denunciato per falsità ideologica del privato in atto pubblico un cittadino italiano di 50 anni. L’uomo nel mese di marzo presentava presso quella Stazione Carabinieri tutta la documentazione inerente il rilascio del porto di fucile per uso sportivo. Tra gli atti era presente una dichiarazione sostitutiva di certificazione con la quale l’uomo confermava di avere acquisito l’abilitazione tecnica all’uso e al maneggio delle armi presso il tiro a segno nazionale. Considerato che tale documento non era conforme a quanto prevede la legge e che sembrava strana una dichiarazione presentata dall’uomo, veniva richiesta alla sezione di Alessandria del tiro a segno nazionale la conferma che il 50enne avesse conseguito il certificato relativo al maneggio delle armi. Avuta conferma che l’uomo non aveva mai conseguito tale abilitazione e che aveva scritto il falso sul documento presentato, lo stesso veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria.
5. I Carabinieri della Stazione di Bassignana hanno denunciato per truffa un cittadino italiano di 34 anni, residente in provincia di Verona. Un uomo del posto presentava una querela presso quel comando Stazione perché a fine marzo aveva visto, su un sito internet di vendita on-line, quattro cerchi per auto in vendita a un buon prezzo. Molto interessato, contattava il venditore col quale aveva anche dei colloqui telefonici accordandosi sul prezzo e sul modello di cerchi che a lui servivano, avendo conferma dal venditore che tali cerchi fossero montabili sulla sua auto. Pagava quindi la somma di 570 euro e dopo quattro giorni arrivavano tramite corriere i cerchi tanto attesi. Andava quindi in un’officina per far montare i cerchi sulla sua auto, ma gli veniva risposto che i cerchi da lui comprati non potevano essere montati se non apportando delle modifiche all’auto che potevano comprometterne la sicurezza. Chiedeva quindi al venditore di riavere il suo denaro e che avrebbe restituito il materiale visto che gli aveva garantito falsamente che i cerchi erano quelli montabili sul suo veicolo, cosa poi rivelatasi non realizzabile. Il venditore non acconsentiva alla restituzione del denaro e non si rendeva più rintracciabile al telefono. Per questi motivi, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa.
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