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I Carabinieri di Alessandria hanno denunciato per tentata estorsione, rapina, minacce e maltrattamenti in famiglia un cittadino italiano di 25 anni, con precedenti di polizia. I militari di una pattuglia, alle 20.00 circa del 21 aprile, intervenivano presso un’abitazione di una frazione di Alessandria poiché una donna di 62 anni, molto agitata, aveva chiamato il 112 riferendo di avere subito dei maltrattamenti da parte del figlio. Giunti sul posto, i militari trovavano la richiedente 62enne, il figlio 25enne, la figlia e il fratello della 62enne, con i quali ricostruivano l’intera vicenda visto che in quel momento la situazione era tranquilla. La donna riferiva che il figlio ultimamente è diventato molto aggressivo con lei e con gli altri familiari, arrivando, il 18 aprile, a minacciarla con un coltello per costringerla a prelevare la somma di 250 euro presso uno sportello bancomat, dopo averle sottratto il cellulare per impedirle di chiamare le forze dell’ordine. Quello stesso giorno invece, alle ore 19.00 circa, prima di chiedere l’intervento dei Carabinieri, era stata raggiunta telefonicamente dal figlio il quale le aveva chiesto altri soldi con tono minaccioso e, dopo tale telefonata, aveva richiesto l’intervento urgente dei militari. Veniva anche accertato che lo stesso giorno, ma nella mattinata, il 25enne aveva prima inviato un messaggio al fratello della madre, intimandogli di trovargli un lavoro perché voleva andare via di casa e, ricontattato dallo zio, riferiva a quest’ultimo alcune minacce di morte nei confronti della madre se non gli avesse trovato un lavoro. Invece, la sorella del 25enne riferiva invece che lei e la madre hanno sempre più paura del giovane perché è spesso violento nei loro confronti soprattutto quando ha bisogno di soldi visto che il fratello avrebbe contratto un debito per una cifra considerevole, ma di cui loro non conoscono i particolari. Il giovane, all’arrivo dei militari, stava per lasciare la casa e aveva preparato un borsone con i suoi effetti personali e, perquisito, veniva trovato in possesso di un coltello da cucina riconosciuto dalla madre come quello utilizzato il 18 aprile per costringerla a prelevare il denaro al bancomat. A quel punto veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per tutti i reati commessi anche nei giorni precedenti, il coltello veniva sequestrato e il giovane decideva di allontanarsi volontariamente dall’abitazione per recarsi da alcuni parenti che lo avrebbero ospitato per qualche tempo.
2. I Carabinieri della Stazione Alessandria Cristo hanno denunciato per furto di energia elettrica un cittadino tunisino di 32 anni, residente nel quartiere Cristo. A seguito di morosità, l’Enel all’inizio del 2014 provvedeva a interrompere l’erogazione di energia elettrica all’abitazione dell’uomo, ma veniva successivamente accertato che vi era stata una manomissione interna del contatore con un nuovo funzionamento dello stesso. Gli operatori dell’Enel infatti avevano verificato che dal marzo 2014 al gennaio 2015 c’era stato un prelievo irregolare di energia per circa 970 kwh attraverso la riattivazione abusiva del contatore. In considerazione che l’uomo è l’unico occupante dell’appartamento da diversi anni ed era l’intestatario dell’utenza prima della disattivazione, veniva accertato che aveva riattivato lui il contatore mediante manomissione dell’impianto, cosa che gli comportava la conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria per furto.
3. I Carabinieri della Stazione di Castellazzo Bormida hanno denunciato per tentato furto aggravato un cittadino italiano di 41 anni, residente in provincia di Alessandria. Una pattuglia interveniva alle 17.30 circa del 22 aprile presso una ditta di Borgoratto Alessandrino in quanto era stato segnalato un litigio tra alcune persone. Sul posto i militari identificavano tutti i presenti e ricostruivano quanto successo. Si appurava, quindi, che la ditta preso la quale erano intervenuti era stata dichiarata fallita ed era stato nominato un curatore fallimentare e le merci deperibili della ditta erano state poste in vendita. Tali merci erano state vendute a una ditta della provincia di Torino di cui è titolare anche il denunciato. Nel pomeriggio di ieri, l’uomo si era recato presso la ditta di Borgoratto a ritirare gi ultimi sacchi di mangime acquistati e l’uomo, per svolgere tale attività, era rimasto solo. Approfittando della circostanza aveva sottratto e nascosto sul proprio pick-up materiali e attrezzi vari. In quel frangente transitavano davanti al magazzino della ditta gli ex proprietari della stessa che abitano nella zona e vedevano il capannone aperto e l’uomo che caricava del materiale. Notavano che era stato nascosto sotto il mangime una sacca di grosse dimensioni che conteneva un gazebo che non era stato ceduto all’acquirente del solo mangime e chiedevano l’intervento dei militari per accertare cosa stesse effettivamente portando via il 41enne. I militari facevano scaricare il pick-up e veniva appurato che in effetti l’uomo, oltre il gazebo, si stava impossessando di una smerigliatrice, un trapano elettrico, chiavi a morsetto e chiavi a brugola, pacchi di elettrodi e raschiatori che venivano così recuperati e restituiti al curatore fallimentare della ditta. Il 41enne veniva invece denunciato all’Autorità Giudiziaria per il tentato furto.
4. I Carabinieri della Stazione di Oviglio hanno denunciato per falsità in scrittura privata e trattamento illecito dei dati personali due cittadini italiani di 49 e 46 anni, di Alessandria. Ai primi di febbraio si presentava presso la Stazione un uomo che riferiva di avere ricevuto da un’agenzia assicurativa una lettera per il pagamento di una polizza assicurativa di circa 190 euro, attivata su un’auto che riferiva non essere mai stata di sua proprietà. Diceva, inoltre, di non avere stipulato mai quel contratto assicurativo e che aveva contattato l’agenzia assicurativa che aveva inviato la lettera. Il responsabile di quest’ultima riferiva solamente di avere preso in gestione le pratiche assicurative che erano state in effetti avviate da altra agenzia che aveva però cessato il rapporto con quella società di assicurazione e che le aveva passate a lui. I militari allora contattavano il titolare dell’agenzia che aveva trattato la pratica prima di cessare il rapporto e il proprietario dell’auto per la quale il denunciante avrebbe dovuto pagare il premio assicurativo, scoprendo che in pratica avevano attivato il contratto assicurativo di quell’auto a nome del denunciante e a insaputa di quest’ultimo. E’ stato accertato che per diversi anni il contratto è stato stipulato a nome del denunciante e intestato quindi a lui, ma la verità è venuta a galla nel momento in cui la nuova agenzia assicurativa che si è trovata a trattare quella polizza ha informato il titolare del contratto, ovvero il denunciante, che la polizza era in scadenza e che poteva rinnovarla da loro che erano subentrati nella gestione della pratica. Ovviamente, l’assicuratore e il proprietario, del veicolo sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati commessi.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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