ROMA (ITALPRESS) – Il presidente americano Joe Biden ha graziato suo figlio, Hunter, che a giugno era stato condannato per reati legati al possesso illegale di armi e a settembre aveva ammesso reati fiscali per evitare il carcere, venendo meno alle promesse passate di non usare i poteri straordinari della presidenza a beneficio dei suoi familiari. Il presidente democratico, infatti, aveva affermato che non avrebbe graziato suo figlio né commutato la sua condanna dopo le sue condanne nei due casi in Delaware e California.
“Oggi ho firmato una grazia per mio figlio Hunter. Dal giorno in cui ho assunto l’incarico, ho detto che non avrei interferito con il processo decisionale del Dipartimento di Giustizia e ho mantenuto la parola anche se ho visto mio figlio essere perseguito in modo selettivo e ingiusto” – ha detto Biden in una dichiarazione ufficiale – “le accuse nei suoi casi sono emerse solo dopo che diversi dei miei oppositori politici al Congresso li hanno istigati ad attaccarmi, opponendosi alla mia elezione. Nessuna persona ragionevole che esamina i fatti dei casi di Hunter può giungere ad altra conclusione, se non che Hunter è stato individuato solo perché è mio figlio, e questo è sbagliato. C’è stato un tentativo di spezzare Hunter, che è sobrio da 5 anni e mezzo, anche di fronte ad attacchi incessanti e procedimenti giudiziari selettivi. Nel tentativo di spezzare Hunter, hanno cercato di spezzare me, e non c’è motivo di credere che si fermeranno qui. Basta così. Credo nel sistema giudiziario, ma credo anche che la politica cruda abbia infettato questo processo e abbia portato a un errore giudiziario. Spero che gli americani capiscano perché un padre e un presidente sono giunti a questa decisione”.
A stretto giro è arrivata la replica del presidente eletto Donald Trump che, in un post su Truth Social, riferendosi ai manifestanti accusati dell’assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021, dice: ”La grazia concessa da Joe a suo figlio include anche gli ostaggi del 6 gennaio, imprigionati da anni? Questo è un enorme abuso ed un fallimento della giustizia”.
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