Alessandria.
Erano da poco trascorse le 21.30, quando il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile di Alessandria in servizio di pattuglia in questo centro ha sottoposto a controllo una FORD Fiesta con targa polacca e due ragazzi stranieri di 28 e 29 anni a bordo. Normale attività di controllo che di lì a poco avrebbe portato all’arresto del più giovane dei due. I controlli effettuati sull’identità dei due hanno permesso infatti di appurare che a carico del più giovane pendeva un mandato di arresto internazionale emesso dalla Procura della Repubblica dell’Albania. “Non sono io” è stata la frase ripetuta a cantilena dal ragazzo ai Carabinieri, che intanto lo hanno portato alla Caserma Scapaccino, data la particolare situazione e la necessità di appurare con estrema esattezza l’identità del fermato, prima eventualmente di dichiararlo in stato di arresto. Attivata la Sala operativa internazionale, cuore del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale, a termine di verifiche e contatti anche con il collaterale estero, veniva accerta la corrispondenza tra il fermato dai Carabinieri di Alessandria e il soggetto ricercato dalle Autorità albanesi per rapina a mano armata: DYRMYSHI HEKTOR, 28enne, pregiudicato, ricercato in campo internazionale a seguito di mandato di arresto emesso il 18 ago 2010 dal Tribunale di Tirana. In Albania, anni fa, l’uomo aveva commesso, in concorso con un complice, una rapina a mano armata ai danni di una coppia che, all’interno del proprio appartamento, fu dapprima immobilizzata e poi malmenata per ottenere denaro. Il catturando è stato così tratto in arresto e associato alla Casa Circondariale “Cantiello e Gaeta” a disposizione della Corte d’Appello di Torino. Per il reato contestatogli in Albania il codice penale prevede la pena massima di venti anni di reclusione. |