Ancora violenza presso il carcere “SAN MICHELE” di Alessandria, avvenuta nella mattinata di sabato 30 novembre.
Racconta l’episodio Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Un detenuto tunisino, presente in sala socialità, è uscito scagliandosi a manate contro l’ufficio box per parlare con uno degli Agenti di servizio, impegnato in un colloquio con altro detenuto. Con atteggiamento spavaldo ed aggressivo, il nordafricano ha ignorato l’invito del poliziotto a rientrare in saletta. Terminato il colloquio, il tunisino si è scagliato contro il poliziotto, tirandogli due pugni al volto e spingendolo contro il muro. Solo l’intervento di altri detenuti e personale di Polizia ha fermato l’aggressione”.
Amare le conclusioni del sindacalista: “Siamo alla follia. Siamo arrivati al punto che i detenuti sfasciano le carceri se non vengono assecondate le loro richieste, specie quando sono assurde e senza senso come avvenuto ad Alessandria. Il senso di impunità e abbandono delle carceri del Piemonte è a livelli allarmanti, se non si riprende in mano la situazione. Ormai, quello che quotidianamente accade nelle carceri piemontesi non fa più notizia. Mai udito un silenzio così assordante da parte di questa Amministrazione Penitenziaria!”
Siamo alle solite. Riceviamo notizia di episodi sempre uguali, sempre violenti, portati sempre dagli stessi galeotti. Eppure nessuno si muove. Anzi. In questo strano paese i secondini prendono schiaffi, poi finiscono indagati. Mah….
Questo il commento del Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece: “L’episodio testimonia che il sistema della sicurezza nelle carceri italiane non è adeguato alle esigenze attuali, Chiediamo all’Amministrazione penitenziaria di applicare l’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario che prevede pene esemplari per i detenuti che mettono in crisi ordine e sicurezza”.
Poi Capece rincara la dose: “Continuiamo a chiedere adeguate strutture, sul territorio nazionale, dove i detenuti violenti scontino la pena in regime chiuso, fino a quando non comprendono che devono rispettare le regole e soprattutto la polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori. Il SAPPE si appella ai Sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro ed Andrea Ostellari, per ristabilire subito regole efficaci a garanzia di ordine e sicurezza, attuando tolleranza zero verso i detenuti violenti”.