La creazione dell’artista tedesco Gunter Demnig per ricordare anche ad Alessandria,
in via Migliara e via Milano, domenica 14 gennaio, i cittadini deportati
nei campi di sterminio nazisti
Un “prologo” particolarmente significativo nella declinazione degli eventi che caratterizzeranno in Alessandria la “Giornata della Memoria” 2018 è costituito dall’installazione di sette “Pietre d’Inciampo” nel centro cittadino, esattamente in via Milano, davanti alla Sinagoga, e in via Migliara. L’evento è in programma domenica 14 gennaio, dalle ore 11.00 alle ore 12.30.
Le “Pietre d’Inciampo” sono una creazione dell’artista Gunter Demnig e sono state ideate per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti.
L’iniziativa, attuata in diversi Paesi europei, consiste nell’incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti al di sopra con una piastra di ottone.
La proposta di installare anche ad Alessandria le “Pietre d’Inciampo” venne formulata nel maggio 2016, nel corso di una visita del Lions Club Alessandria Marengo alla restaurata Sinagoga di Alessandria. L’iniziativa ebbe l’immediata adesione sia della prof.ssa Paola Vitale, Delegata per Alessandria della Comunità Ebraica di Torino, sia dei Lions Club Alessandria Host e Boscomarengo Santacroce e sia, a titolo personale, del dr. Paolo Graziosi, oculista e dirigente presso ASL di Alessandria.
La conferenza stampa odierna, nella Sala Giunta del Palazzo Comunale di Alessandria, ha visto la presenza del Vicesindaco della Città di Alessandria, che ha manifestato la piena adesione dell’Amministrazione Comunale e della stessa comunità cittadina a questa importante iniziativa.
Insieme al Vicesindaco di Alessandria, sono stati invitati ad illustrare i dettagli del progetto di installazione anche i “lions” Giovanni Castellani (Governatore distretto 108Ia2), Alfredo Canobbio (2° Vice Governatore distretto 108Ia2), Valentina Daffonchio (Presidente Lions Club Alessandria Host), Walter Giacchero (Presidente Lions Club Alessandria Marengo), Mauro Bressan (Vicepresidente Lions Club Boscomarengo Santacroce) e la prof.ssa Paola Vitale, Delegata per Alessandria della Comunità Ebraica di Torino. Presente alla conferenza anche la Presidente della Consulta comunale Pari Opportunità di Alessandria nonché socia del Lions Club Alessandria Host.
Relativamente all’installazione ad Alessandria, va ricordato come — dopo oltre un anno di ricerche storiche e di preparazione della documentazione necessaria, grazie al prezioso lavoro della prof.ssa Vitale e alla fattiva collaborazione dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Alessandria — le prime sette “pietre d’Inciampo” che verranno installate dall’autore Gunter Demnig domenica 14 gennaio portano rispettivamente i nomi di Cesare Sacerdote e Vittorina Artom (in via Migliara) e Saul Campagnano, Emilia Vitale, Ermelinda Colombina Carmi, Ermene Ester Carmi, Ida De Benedetti (in via Milano di fronte alla Sinagoga): tutti alessandrini deportati e assassinati ad Auschwitz nel 1944/45.
Il collocamento delle “ Pietre d’Inciampo “ è iniziato in Germania, a Colonia, nel 1995 e ha portato a inizio 2016 all’installazione di oltre 56.000 “pietre” (la cinquantamillesima pietra è stata posata a Torino) in ventidue Nazioni europe: Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Norvegia, Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Grecia, Ucraina, Slovenia, Croazia, Romania ed Russia.
Questa “memoria” consiste in una piccola targa d’ottone della dimensione di un “sampietrino” (10 x 10 cm), posta davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Questo tipo di informazioni intendono ridare individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero e l’espressione “inciampo” deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera.
Le pietre d’inciampo — posate in memoria delle vittime del nazismo, indipendentemente da etnia e religione — al gennaio dello scorso anno erano già 661 in Italia, di cui 85 a Torino, 3 ad Avigliana, 2 a Casale M.to, 17 a Meina, 1 a Moncalieri, 1 a Stresa.