Il Festival di Sanremo è iniziato nel 1951 al Casinò, passando al Teatro Ariston nel 1977

Sanremo: dalla canzone alla aggregazione

 

Il nuovo anno è iniziato e febbraio lentamente si avvicina e, inutile girarci intorno, per noi italiani questo vuol dire anche che sta per avere inizio l’appuntamento musicale più seguito ed atteso nel nostro paese: il Festival di Sanremo.

Ogni anno milioni di persone di tutte le età seguono con interesse il concorso, dibattendo sulle canzoni in gara, sulle interpretazioni e aspettando con ansia il verdetto finale del sabato notte. Qualcuno nel dopo guerra ha definito il Festival di Sanremo “la grande evasione”: la colonna sonora di un’Italia canterina che si affacciava alla modernità, con il sole in fronte e la voglia di fischiettare. Credo che, seppur canalizzata in forme differenti, questa sensazione di “grande evasione” sia rimasta e si riproponga ogni anno ma in maniera sempre diversa: durante quella settimana, infatti, non si parla d’altro perché si tratta un appuntamento fisso importantissimo per l’intera industria musicale italiana e per la nostra cultura, se non addirittura imprescindibile.

Lo scorso Festival che ha visto vincitori i Maneskin (poi ancora vincitori all’Eurovision!) ha registrato record mai visti, sia a livello di share sia a livello di interazioni social, probabilmente anche perché si è trattata di una delle edizioni più sentite emotivamente parlando.  Anche senza pubblico e con incertezza e paura dilaganti, la musica ci ha uniti tutti, dai più grandi ai più piccoli.

È un evento che tutti aspettano per passare serate in compagnia della musica italiana  e non solo, considerando che specialmente nel bel mezzo di una pandemia globale poter condividere anche questi piccoli momenti con qualcuno non è cosa da sottovalutare.

A causa dell’evoluzione sempre maggiore dei media e dei social network anche questa festa ha dovuto evolversi per rimanere al passo con i tempi. Ed è stato un bene per noi giovani. Credo infatti che uno dei motivi che lega così tanto noi ragazzi a questo evento sia proprio dibattito online: le interazioni sui social sono negli anni cresciute sempre di più fino ad arrivare al record dell’ultimo anno: il Sanremo più social di sempre.

Ci si ritrova infatti sui social, specialmente Twitter tra tutti perché più comodo ed immediato, per commentare insieme la musica e le esibizioni tra “meme” e momenti commoventi, nel bene e nel male, fino a tarda sera. È un momento di forte e sentita aggregazione perché la musica, la stessa musica, diventa improvvisamente alla portata di tutti con estrema facilità per 5 sere a settimana dandola possibilità alle persone di trovare una comunità con cui parlare, scambiare opinioni ma anche ridere e scherzare. Semplicemente, divertirsi. Perché questo fa la musica: riunisce le persone, fa “staccare la spina” dalla vita quotidiana per far godere qualche ora in spensieratezza e leggerezza.

In più è anche un momento di grande patriottismo: come ben saprete infatti il vincitore di Sanremo è il prescelto per l’esibizione all’Eurovision per portare in alto il nome e la musica italiana. Quest’anno, dopo la vittoria dei Maneskin, altro evento che ci ha regalato (anche solo inconsciamente) molta fiducia e speranza per un paese da troppo ormai in balia del caos, abbiamo un compito molto importante: l’Eurovision sarà infatti ospitato a Torino.

Dunque: avete già visto chi sono i cantanti in gara quest’anno? Chi riuscirà ad arrivare a Torino? Siete pronti a vincere le vostre scommesse?

Ludovica Italiano

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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