Linda Scali è la prima a sinistra
Il Centro Antiviolenza me.dea ha un nuovo motivo per festeggiare, dopo il recente riconoscimento attribuito dal Presidente della Repubblica alla Presidente Sarah Sclauzero. Questa volta è stato premiato, scorso 9 marzo a Firenze, il lavoro di un’operatrice.
Linda Scali, 30 anni, operatrice di colloquio all’interno del Centro Antiviolenza, neo laureata alla Facoltà di Antropologia Culturale ed Etnologia dell’Università degli Studi di Torino, ha focalizzato il suo lavoro di tesi magistrale sulla questione degli orfani “speciali”, ovvero coloro che divengono tali a seguito di un femminicidio per mano del padre biologico. Il lavoro di Linda, intitolato “Quando la collettività dimentica e resta sola la famiglia. Etnografia degli orfani speciali”, è risultato vincitore insieme ad altri 3 elaborati. 

Il premio

La denominazione deriva dal lavoro della dott.ssa Anna Costanza Baldry, prima ricercatrice italiana che ha dedicato il suo lavoro a tali soggetti con l’obiettivo di comprendere le conseguenze e l’impatto sul piano psicologico e sociale per queste vittime minori, per fornire un supporto nell’elaborazione della morte della madre.

Le parole

Così Carlotta Sartorio, vice presidente me.dea e referente Centro Studi: “ In questo progetto di ricerca sono stati messi in campo una serie di pratiche tali da vedere, nel concreto, la ricchezza del lavoro in rete, unitamente ad un approccio multidisciplinare, un modus operandi che promuoviamo da sempre nella nostra pratica di accompagnamento delle donne e una attività di analisi e studio del problema della violenza di genere, uno dei punti di forza del nostro Centro”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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