La fine di agosto, quando il caldo in teoria si fa meno intenso, è il periodo migliore per provare a realizzare delle talee, cioè, potenzialmente, delle nuove piante da quelle che già adornano i nostri giardini o terrazzi.
In modo particolare possiamo dedicare qualche ora a mettere a dimora dei nuovi arbusti di rosa, seguendo poche, semplici regole: per prima cosa scegliamo, dalla pianta madre, dei rami giovani e diritti, con il minor numero di imperfezioni. Recidiamoli, poi, con un taglio deciso, al di sotto di una gemma, perché da questo punto si svilupperanno le radici. Ricordiamo di mantenere un angolo di taglio di circa 45° e di non tagliare troppo vicino alla gemma: pratichiamo questa operazione tramite delle specifiche forbici da potatura, ripulite da sporcizia e residui di terriccio.
E’ inoltre preferibile eliminare tutte le foglie dai rami recisi, perché l’energia della pianta si concentri sulla formazione di radici e non vada dispersa a livello fogliare.
A questo punto le talee vanno inserite in buche profonde 10-15 cm., arricchite con terriccio e torba, ponendo sul fondo della sabbia per il drenaggio dell’acqua. I rami devono essere interrati per due terzi della loro lunghezza, e collocati in una posizione riparata e parzialmente ombreggiata.
Potremo mettere a dimora le nostre nuove piantine nell’autunno dell’anno successivo a quello in cui abbiamo effettuato le talee.
In questi ultimi scampoli d’agosto può essere piacevole anche cimentarsi nella preparazione di aperitivi, cocktail e bevande rinfrescanti a base di sciroppo di rose, come consigliano Maria Giulia Scolaro e Ilaria Fioravanti, autrici del libro Rosa, rosae: declinare la rosa in cucina (Sagep Edizioni), un excursus ricco e affascinante tra storia, mito, arte, e coltivazione di questo fiore dalle origini millenarie.
Tra le tante ricette proposte segnaliamo quella dell’Elisir di rose, per la cui preparazione sono necessari 100 g di petali di rose, 700 g di alcool a 90°, 260 g di zucchero, 600 g di acqua.
Si tritano le rose e si impastano con 60 g di zucchero; quando si è ottenuta una poltiglia la si unisce all’alcool, lasciando riposare il tutto per almeno dieci giorni. Alla fine di questo periodo si filtra il macerato. Si prepara, poi, uno sciroppo con 200 g di zucchero in 600 g di acqua, portando a bollore e lasciando raffreddare.
Infine, si unisce lo sciroppo al preparato alcolico, si imbottiglia e si lascia riposare per almeno venti giorni prima di consumare.
Barbara Rossi