Chi di noi fin da bambino non ha mai pensato di vivere almeno per un giorno in una casa su un albero? Ebbene per alcune famiglie oggi è pura realtà. Quindici inquilini italiani, denominati “arboricoli” hanno scelto di vivere in un villaggio sospeso tra gli alberi all’interno di un bosco tra le montagne del Nord Ovest. Alessandra di 30 anni e Dario, genitori della piccola Galatea di soli 5 anni nata di parto naturale sugli alberi, raccontano che tutto è nato come un’idea romantica per fuggire dalla quotidianità. Non vogliono essere chiamati “figli dei fiori”, quasi a sminuire la loro scelta di vita, perché nella vita di ogni giorno gli “arboricoli” scendono dagli alberi per lavorare come manager, farmacisti, ricercatori, infermieri o orafi trasferendo persino il loro ufficio in casa sulle chiome degli alberi. Le case sono costruite con carrucole, corde, buone braccia e tanta volontà, legno e rocce offerti dal bosco e materiali per coibentare dal freddo le pareti; inoltre sono sostenute da piante di castagno e carpino sospese a sette metri d’altezza, sono dotate di tutti i comfort come elettricità, telefono, bagno in camera e addirittura una vasca idro massaggio riacquistando uno stile di vita più sereno e meno caotico immerso nei suoni e nei tempi della natura. Sì, proprio dai tempi della natura è scandito il tempo come ci dimostra Dario, di 51 anni, facendoci notare che il suono della conchiglia che stiamo sentendo riecheggiare nell’eco della valle, significa che è arrivato mezzogiorno. Questa scelta di vita non è un ritorno all’era primitiva, questi uomini non si comportano come dei cavernicoli, anzi non hanno rinnegato alcun tipo di benessere ma hanno preferito dare maggior importanza a loro stessi aumentando il contatto diretto con gli elementi della natura e come non dare torto a chi la mattina preferisce svegliarsi col canto degli uccelli e addormentarsi la sera cullati dal vento piuttosto che il clacson delle auto o i rumori della ferrovia? “Non siamo scappati dalla società: abbiamo solo scelto di migliorare noi stessi, modificando il nostro stile di vita attraverso un contatto più diretto con gli elementi” ci fanno sapere dal magico posto sperduto nelle “foreste” piemontesi.
Giampi Grey