Gli occhiali Smart di Ray-Ban e Facebook
Potrai scattare foto, registrare video, far partire una telefonata e ascoltare musica senza l’uso delle mani, per non parlare dell’assistente vocale..non stiamo parlando di un nuovo cellulare o del nuovo paio di auricolari ma dei nuovi Ray-Ban Stories, gli occhiali nati dalla collaborazione tra Facebook e EssilorLuxottica disponibili dal 9 settembre anche in Italia.
Come funzionano?
I Ray-Ban Stories integrano due fotocamere da 5 megapixel agli apici superiori che si gestiscono attraverso la nuova app Facebook View. Il tastino sull’asta destra serve per registrare video o scattare foto, una volta catturate le immagini si potranno traferire i contenuti dagli occhiali allo smartphone e a sua volta potranno essere condivise su Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger, Twitter, TikTok, Snapchat e tante altre app. Collegando gli occhiali via Bluetooth allo smartphone sarà anche possibile effettuare o rispondere a telefonate ed ascoltare musica, senza auricolari.
La Moda incontra la Tecnologia
E’ un prodotto che dimostra come i consumatori non debbano più scegliere tra tecnologia e moda, il prezzo di questo dispositivo parte da 329€, costano più o meno quanto un occhiale di marca e mirano a ridare slancio ad un settore (quello degli smart glasses), di cui Google è stata pioniera, ma non con grande successo. Questi occhiali hanno dalla loro la tradizione di un’azienda storica italiana e il bacino di miliardi di utenti del sistema di Mark Zuckerberg che mira a espandere l’interazione dei contenuti social fuori dai contesti digitali tradizionali, come smartphone e computer.
I Ray-Ban Stories sono innovativi?
In realtà nulla di incredibilmente nuovo, quando pensiamo a occhiali Smart immaginiamo occhiali con una sorta di display che interagisca con noi e con il mondo che ci circonda invece in questi non abbiamo nulla per quanto riguarda la realtà aumentata. Inoltre gli occhiali di Snapchat (Spectacles) avevano già molte funzioni simili a queste. Diciamo che al momento questo dispositivo è pensato soprattutto come gadget alla moda da sfoggiare agli amici, ma se pensiamo che Facebook produce già visori virtuali (Oculus), possiamo ipotizzare che sia solo un modo per far abituare la massa a questa nuova tecnologia per riservarci in futuro dei nuovi modelli davvero innovativi.
Matteo Falco