Al via la raccolta digitale delle firme per una legge di iniziativa popolare che porti l’Europa a cambiare strada sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola, con l’obbligo dell’etichetta d’origine a livello europeo su tutti gli alimenti in commercio. In Italia sono già state raccolte oltre 300.000 firme nei mercati e tra i cittadini.
La tracciabilità è una delle battaglie storiche e identitarie della Coldiretti, battaglie che nel corso degli ultimi 80 anni hanno cambiato il volto dell’agricoltura italiana, riportandola al centro della società e restituendo dignità al lavoro nei campi. Negli anni 2000 nacque il Patto col consumatore che saldò gli interessi degli agricoltori con quelli dei cittadini, ponendo le basi per le iniziative a tutela della salute.
Un impegno che si estende al web, con la possibilità di sottoscrivere la petizione in maniera digitale da parte dei cittadini. Basta collegarsi al sito https://eci.ec.europa.eu/049/public/#/screen/home e selezionare il proprio Paese di cittadinanza nel menù a tendina in giallo a sinistra. Si potrà quindi scegliere se compilare il modulo inserendo i propri dati con numero della carta d’identità o del passaporto oppure accedere direttamente con lo spid.
LE PAROLE
Così il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco: “Sono tante le sfide che ci troviamo di fronte, a cominciare dalla difesa del lavoro e del reddito delle imprese agricole. L’obiettivo è raggiungere 1 milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani. Siamo a quota 300.000”.
Così il direttore Roberto Bianco: “Chiediamo chiare indicazioni dell’origine di provenienza per tutti i prodotti sul mercato comune, rispettando gli standard ambientale, sanitario e sul lavoro, per porre fine all’inganno dei prodotti stranieri, spacciati per tricolori, che nel 2023 hanno raggiunto i 65 miliardi di euro”.