Oggi, 5 febbraio, è la Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare, ed emergono dati che fanno riflettere: il 40% delle persone, quando escono dal ristorante, si porta a casa gli avanzi con la cosiddetta “doggy bag”, il contenitore per portare via il cibo non consumato per evitare che venga buttato. Quando lo fanno? Sempre, spesso o almeno qualche volta. Il 18%, invece, lo fa raramente, mentre il 14% ritiene sia da maleducati o si vergogna a farlo. Ma c’è anche un 21% che non lascia avanzi quando mangia fuori mentre il 7% non li chiede perché non sa che farsene. Eppure molte delle porzioni avanzate potrebbero essere consumate a casa, semplicemente riscaldandole oppure utilizzate come base per realizzare altre ricette.
In Italia, lo ricordiamo, è in vigore la legge 166/16 sugli sprechi alimentari che promuove l’utilizzo, da parte degli operatori della ristorazione, di contenitori idonei a consentire l’asporto degli avanzi di cibo. Dunque non fatevi problemi e non vergognatevi a chiedere di portare via cibo e bevande avanzati e, soprattutto, già pagati.
“La doggy bag è un’abitudine che non ha ancora contagiato capillarmente il nostro territorio – ha spiegato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – la ristorazione si attrezza e un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o le bottiglie di vino non finite mettendo a disposizione confezioni o vaschette ad hoc”.
Ma anche a casa dobbiamo migliorare. Nel 2019 lo spreco alimentare domestico è diminuito del 25% ma, nonostante la maggiore attenzione al problema, viene gettato nella spazzatura cibo per un totale di 6.5 miliardi di euro l’anno. “Anche per questo sulle tavole degli italiani – ha precisato il direttore Coldiretti Roberto Rampazzo – sono tornati i piatti del giorno dopo, per evitare sprechi e sottolineare una coscienza ‘green’. Ricette che sono un’ottima soluzione per non gettare gli avanzi nella spazzatura e aiutano a recuperare tradizioni culinarie del passato, secondo l’usanza popolare”.