In Albania il tipico pranzo festivo si consuma a Capodanno. In Pakistan le pietanze più prelibate dell’anno sono tutte per il Natale con versioni diverse
Al posto di panettone trionfano i dolci a base di sciroppo di rosa, farina di cocco e gelati al cardamomo
DALL’ALBANIA
Sarà che in Albania sono presenti diverse religioni o diverse culture, un po’ perché la religione cattolica è presente in minoranza rispetto a quella musulmana, quello che per il resto del mondo si fa a Natale, in Albania lo si fa a Capodanno. Infatti, si aprono i regali sotto l’albero, si festeggia con amici e parenti e ci si scambia gli auguri principalmente il 31 Dicembre. Le mamme della casa dedicano molto tempo alla cucina in modo tale che tutto sia perfetto ed appetitoso. A tavola, infatti, non mancano il “Pershesh”, tacchino con del pane speciale chiamato “Kulac”; il “Byrek”, cucinato in diversi modi, il cui ripieno può essere a base di formaggio, carne o verdura; il “Bakllava”, un dessert ricco di sciroppo e noci oppure il “Kadaif”, altro dessert anch’esso ripieno di sciroppo di zucchero. Un altro piatto tradizione è il “Tav dheu”, a base di carne, servito su una pentola di terracotta o di coccio. Non manca, poi, il “Tav kosi”, agnello al forno con salsa allo yogurt. Le pietanze variano a seconda dei luoghi in cui si festeggia: per esempio, le tradizioni cambiano rispetto al Nord e Sud. Cibo o no, quel che è certo è che il “Natale- Capodanno” lo si passa divertendosi in compagnia dei propri cari.
Franceska Dido
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DAL PAKISTAN
Le cucine pakistana ed indiana hanno in comune molti piatti proveniendo da paesi che dal 1947 appartenevano ad un’unica nazione ma, data la vastità del territorio, possono differire molto da regione a regione. Le accomuna l’uso delle spezie nonchè del pane non lievitato, nelle sue molteplici variazioni accompagnamento fondamentale di ogni piatto. Comune è anche l’uso del pollo al curry, anche se in Pakistan viene privilegiato per motivi religiosi mentre, in India, come tutte le carni, ha un posto di secondo piano rispetto alle verdure, essendo la popolazione in gran parte vegetariana. Il pollo Tandoori, dal tipico colore rosso, è una specialità indiana cotta nell’omonimo forno, abbastanza facile da riprodurre. Il riso è presente su ogni tavola e il Basmati mette tutti d’accordo. Il giorno di Natale indiani e pachistani di fede cristiana si riuniscono a tavola per consumare il pranzo e, al posto di panettone e torrone, in tavola trionfano i dolci a base di sciroppo di rosa, farina di cocco, budini di riso, gelati al cardamomo (il kulfi), halva alle carote con aggiunta, più o meno dappertutto, di uvetta, granella di mandorla e pistacchi. Naturalmente, data la latitudine di questi paesi non mancheranno dolci a base di frutti tropicali, meno calorici e più naturali.
Sagida Syed
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DALLA NIGERIA
Durante il Natale, in Nigeria, le diverse culture preparano e consumano i loro pasti diversi. Per esempio, per gli Yoruba, il loro pasto preferito è lo “Iyan” e la “efo zuppa”: lo Iyan è preparato con patate dolci, mentre la zuppa efo viene preparata con pomodori, pepe nero, cipolle, olio di palma, sale e spinaci. Gli Igbo amano la “Ofe nsala”, (zuppa bianca) con patate pestate. La zuppa è preparata con pesce fresco, pollo o tacchino, pepe, e ogiri (una spezia locale). È molto gustosa. Un’altra pietanza natalizia è la zuppa “Egusi”, che è, indiscutibilmente, la più famosa, fatta con garri, un preparato della manioca, egusi (melone), carne a scelta (manzo, pollo, tacchino, carne di capra, o pezzi assortiti delle diverse carni). Si mangia anche il pesce, in brodetto o essiccato e vengono molto utilizzati i gamberi. Inoltre, c’è un altro alimento speciale che tutti i nigeriani amano,il “moi – moi”. È preparato con fagioli neri mescolati con olio vegetale e il fegato a dadini, gamberi, pollo, e manzo. Questo piatto è generalmente cotto a vapore per molte ore ed è davvero gustoso. I nigeriani amano godere il buon cibo ascoltando la musica, soprattutto durante le feste, e il Natale è il momento perfetto per indugiare nella piacevolezza della tavola.
Vincent Obikezie