Se per nocciole e grano il 2024 non sarà un’annata da ricordare, per il riso la situazione è decisamente diversa: le prospettive sono buone, anzi buonissime.

L’acqua è stata abbondante, in modo uniforme, in tutte le aree coltivate. Si inizierà a raccogliere a fine settembre, ma la quantità c’è. Si lasciano alle spalle due annate difficili, dove la siccità compromise il raccolto. Quest’anno le abbondanti piogge hanno scongiurato la carenza idrica. Ora ai auspica un caldo temperato, affinché il prodotto non maturi troppo rapidamente. Se per la quantità ci sono già certezze, per la qualità si possono fare solo ipotesi, ma le prospettive sono davvero ottime. 

A livello provinciale il riso conta circa 7.800 ettari coltivati, per totale di 531.383 quintali, concentrati nella zona del Casalese.

Così il presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco: “Il riso, tra i cereali, riveste un posto di primaria importanza nella Dieta Mediterranea, sottolineando il sempre maggiore l’interesse di consumatori e comunità scientifica sulle sue proprietà salutari. Il riso integrale, il rosso e il nero, possono essere considerati cibi funzionali, ricchi di polifenoli, in grado anche di dimezzare alcune molecole pro-infiammatorie. Un cibo che oggi non è più solo materia prima, ma un vettore culturale e sociale per la promozione del territorio”. 

Sono oltre 200 le varietà iscritte nel registro nazionale: dal vero Carnaroli, con elevato contenuto di amido e consistenza, spesso chiamato “re dei risi”, all’Arborio dai chicchi grandi e perlati che aumentano di volume durante la cottura fino al Vialone Nano, il primo riso ad avere in Europa il riconoscimento come Indicazione Geografica Protetta, passando per il Roma e il Baldo che hanno fatto la storia della risicoltura italiana.

Spiega il direttore Roberto Bianco:Sul riso italiano grava la concorrenza sleale del riso a basso costo importato dall’Asia, agevolata dall’Unione Europea nonostante non abbia gli stessi standard di sicurezza di quello europeo. La clausola di salvaguardia dovrebbe essere accompagnata dalla previsione del principio di reciprocità volto a tutelare non solo la filiera, ma anche i cittadini consumatori”. 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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