Olio che cresce al Nord e crolla al Sud. Sembra una barzelletta, ma è la realtà indotta dal cambiamento climatico. In un 2024 difficile per molti settori, arrivano buone notizie dalla campagna olivicola per le regioni del Centro e del Nord, mentre la situazione è diversa al Sud, dove la siccità ha compromesso la produzione di olio d’oliva (-32%). A questo crollo, però, si contrappone l’aumento record fatto registrare al Nord (+75%) e al Centro (+70%).
E la qualità si annuncia ottima. Lo afferma Coldiretti Alessandria, sottolineando come l’Italia possa contare su un patrimonio di biodiversità unico al mondo, grazie all’impegno delle circa 400.000 aziende agricole nazionali nel garantire un prodotto dagli standard elevatissimi, regalando all’Italia la leadership in Europa per il maggior numero di olio extravergine Dop (43) e Igp (4), con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive.
In provincia
Qualcuno strabuzzerà gli occhi, ma è la realtà: anche la provincia alessandrina fa buoni numeri, con una produzione di olio tra le più interessanti, destinata alla crescita, con una superficie di 65 ettari e 325 quintali di produzione. Tradotti in litri, siamo a quota 6.000.
Così il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco: “Non è un caso che lo scorso anno l’olio extravergine d’oliva 100% Made in Italy sia stato l’unico a crescere nei consumi. Gli italiani hanno premiato la qualità di un prodotto dalle caratteristiche speciali. Il nostro Evo va considerato un vero e proprio alimento, da molti studi indicato come elisir di lunga vita. Perciò è necessario tenere alta la guardia contro le speculazioni”.
Importante in tale ottica l’arrivo del prossimo decreto, fortemente voluto da Coldiretti e Unaprol, sulle modalità di registrazione delle olive acquistate dai commercianti che assicurerà maggiore trasparenza e tracciabilità. L’impegno della filiera olivicola italiana con Unaprol e Coldiretti guarda anche ai cambiamenti climatici, chiedendo di accelerare sulla realizzazione di invasi, per una gestione della risorsa idrica programmata, senza cui l’olivicoltura italiana non può più garantire una produzione costante.
Per sostenere l’economia del nostro Paese è importante guardare le etichette. Sulle bottiglie di extravergine da olive straniere, in vendita nei supermercati, non sempre è messo in evidenzia che si tratta di “miscela di oli di oliva comunitari”, “miscela di oli di oliva non comunitari” o “miscela di oli di oliva comunitari e non comunitari”. Tali diciture sono obbligatorie per legge, per garantire ai consumatori una maggior consapevolezza su quello che acquistano.