“Stiamo mangiando carne che era destinata al mercato del nord Africa, di qualità ben inferiore alla razza Piemontese e a quella allevata in provincia di Alessandria e in Piemonte, controllata e tracciata per dare al consumatore garanzia di salubrità. E’ una vergogna che, alla luce anche delle sofferenze che il comparto sta subendo, dovute alla crisi della ristorazione e del canale Ho.Re.Ca., causata dall’emergenza Covid, la Grande Distribuzione venda tutta questa carne straniera sugli scaffali, senza valorizzare la nostra.”
Così l’arrabbiato presidente Coldiretti AL Mauro Bianco ha commentato le conseguenze del blocco delle esportazioni europee di bovini e di carni, soprattutto da Polonia, Spagna, Irlanda e Francia, verso il nord Africa e la Turchia per cui il sistema produttivo europeo è andato in sovrapproduzione e si sono cercati sbocchi all’interno dell’Ue ed, in particolare, in Italia. Il dato emerge da un’indagine Ismea che fotografa la situazione difficile che vive oggi il comparto della carne bovina. Dunque circa 120.000 tonnellate di carne bovina sono arrivate in Italia e vengono vendute sugli scaffali dei Supermercati.
A livello provinciale le stalle con bovini sono circa 1.200, il 14% della produzione regionale.
Al proposito il direttore Coldiretti AL Roberto Rampazzo spiega che “è fondamentale che
i consumatori, per compiere una vera scelta consapevole, leggano attentamente l’etichetta dei prodotti che acquistano da portare in tavola, poiché la nostra carne nasce da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, con forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica”.