Cultura del vino e valorizzazione del territorio gli argomenti trattati nel corso del meeting organizzato dal Lions Club Alessandria Host che ha avuto come relatore Donato Lanati, enologo di fama internazionale, sul tema “La qualità del vino accompagna la cultura della gente e chi beve vino deve conoscere la sua storia”.
Membro dell’Organizzazione Mondiale della Vite e del Vino, l’ONU del vino, come
esperto nella commissione enologica, del Comitato Scientifico dell’Osservatorio per la
prevenzione del rischio di frodi e della prestigiosa Accademia dei Georgofili, Lanati si è conquistato la fama di scienziato enologo grazie al suo metodo di lavoro che tende a raggiungere nei vini elevate qualità attraverso un approccio scientifico, che parte dall’acino e dalle sue molecole, dal territorio e dall’ampelografia per fare vini che il mercato definisce di successo e che lui, invece, chiama onesti.
“Ho la fortuna di vivere in un territorio magico che si chiama Monferrato. La qualità
deriva dalla terra, poi dal clima e dall’esposizione. La vite è quella che conta meno” ha affermato, raccontando la storia del vino nei secoli, citando gli egizi e i romani.
Di origini lombarde e trapiantato in Piemonte, Donato Lanati ha dato vita (1990) a
Di origini lombarde e trapiantato in Piemonte, Donato Lanati ha dato vita (1990) a
Enosis, un centro servizi e ricerca interamente dedicato all’enologia, divenuto negli anni
punto di riferimento nel campo della ricerca vitivinicola.