Il prodotto tipico che diventa simbolo e vanto del territorio e che si intreccia alle trazioni, ai costumi, al folklore e alla storia ha dato vita a diversi Ordini, Associazioni e Confraternite enogastronomiche italiane. Nel nostro Paese ce ne sono ben 81 e solo nella nostra regione se ne contano ben 17. Tra le più importanti e conosciute: la Confraternita della Nocciola Tonda Gentile di Langa, Helicensis Fabula di Borgo San Dalmazzo che promuove la lumaca, la Confraternita del Gorgonzola di Cameri, l’Accademia della Castagna Bianca di Mondovì e molte altre. A fare da portavoce della nostra provincia in questo panorama enogastronomico è il raviolo di Gavi con l’Ordine Obertengo dei Cavalieri del Raviolo e del Gavi, che dal 1973 promuove il territorio e la gastronomia gaviese, ed in particolar modo il raviolo che, secondo la leggenda, sembra avere origine proprio a Gavi dalle cucine della locanda della famiglia Raviolo. Un gruppo di amici che una o due volte l’anno si ritrova intorno al tavolo per mangiare i ravioli in tre modi, secondo lo statuto: a culo nudo, al tocco e al vino. “Non siamo dei mangiatori, ma dei buongustai”- spiega la Maestra Cavaliere Iole Perassolo, ma non solo. L’ordine partecipa attivamente ad eventi e feste tradizionali del paese – ovviamente sempre indossando il loro costume tipico dell’Ordine, una mantella rossa- spesso collaborando anche con Gli Amici del Forte Gavi e il Consorzio, spinti dal loro impegno ed interesse per la storia e la tradizione del proprio territorio, ed organizza ogni anno Gavilonga, una passeggiata enogastronomica tra Gavi e Tassarolo.
Federica Riccardi