Ridotti fortemente i raccolti di acacia e millefiori, tra le varietà più ricercate.
Coldiretti Alessandria lancia l’allarme: il maltempo che ci ha colpito fino a qualche giorno fa ha determinato assenza prolungata di flussi nettariferi. Risultato: fioriture rovinate con conseguenze negative sulla sopravvivenza stessa delle api e e scorte di cibo esaurite negli alveari. Un dramma per le api.
Quelle nostrane, nei circa 30.000 alveari del territorio alessandrino (195.000 in regione), indicano lo stato di salute dell’ambiente e anche un campanello d’allarme. La situazione favorisce le importazioni, nel 2024 aumentate del 23%. In particolare, nei primi due mesi sono arrivati 4.800 tonnellate di miele straniero (un quarto extra UE), spesso di bassa qualità e a prezzi stracciati; una forte pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano. L’Ungheria di Orban ha praticamente raddoppiato le vendite nel nostro Paese.
Le parole
Il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco ci tiene a precisare: “Le aziende apistiche, oltre a non produrre, sostengono costi di gestione sempre più elevati per mantenere le famiglie di api in buone condizioni di salute. L’aggravio dei costi, in molti casi, non potrà essere compensato dai ricavi del prodotto finito; addirittura in alcune zone si teme di non avere miele per tutto l’anno”.
Un sostegno arriva dalla nuova Direttiva Breakfast dell’UE che introduce un’etichetta obbligatoria del paese di origine, ben visibile, e avvia il processo per la tracciabilità del prodotto. Nel caso di miscele di mieli, l’etichetta dovrà contenere le percentuali per ciascun Paese.
Il direttore Roberto Bianco definisce così l’iniziativa: “Un passo avanti importante verso la trasparenza. Ora va introdotto il principio di reciprocità, per evitare che arrivi miele prodotto con modalità vietate in Europa. Acquistando il miele dagli apicoltori italiani si sostiene il presidio al territorio e la presenza di una sentinella importante dell’ambiente come è l’ape”.