La statistica riguarda gli alessandrini: il 64% ha fatto almeno un acquisto nel 2024 in un mercato contadino, diventato quasi un appuntamento fisso per la spesa dei cittadini, accanto a supermercati e negozi di vicinato.
Il dato emerge da una analisi Coldiretti/Noto Sondaggi diffusa in merito ai dati Istat sul commercio al dettaglio di febbraio, che evidenziano una crescita dei beni alimentari del 3,9% in valore e dello 0,4% in volume. Numeri, questi ultimi, che certificano l’aumento dei prezzi.
I motivi
A spingere gli acquisti dal produttore è la garanzia di salubrità e la trasparenza di ciò che portano a tavola. Il 73% degli intervistati ritiene, infatti, che comperare direttamente dall’agricoltore sia la via più sicura tra tutte le forme di distribuzione, dal supermercato al web. Al 2° posto i mercati contadini rionali, che garantiscono la sicurezza del cibo per il 69% degli intervistati e precedono i negozi di vicinato (56%) e i supermercati e ipermercati (48%). Fanalino di coda, il web, con appena il 19% degli italiani che si fida del cibo acquistato su internet.
In tutti i mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti è possibile firmare per #nofakeinitaly.
Sull’argomento torna il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco, che racconta: “E’ stata una sfilata di ‘tir degli orrori’ quella smascherata dalla Coldiretti al Brennero. Con la mobilitazione è partita una grande raccolta di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare che porti a estendere l’indicazione dell’origine in etichetta su tutti i prodotti in commercio nell’UE. L’obiettivo è arrivare a 1.000.000 di firme per spingere l’Europa a cambiare verso sul fronte della trasparenza”.
Ma si vuole imporre anche lo stop alle importazioni sleali. Lo conferma il direttore Roberto Bianco: “La madre di tutte le battaglie è l’abolizione del concetto di ultima trasformazione per gli alimenti, quello che tecnicamente si chiama codice doganale. Non è possibile che si spacci per italiano un cibo che non è stato coltivato o allevato in Italia. È un furto d’identità che inganna i consumatori e toglie reddito agli agricoltori”.