Un vecchio adagio recita ‘Una mela al giorno toglie il medico di torno’. Tutti la conosciamo o l’abbiamo sentita dire e non c’è dubbio che la saggezza popolare qualche fondo di verità lo ha sempre. Quindi se ne deduce che le mele facciano bene alla salute, oltre ad essere di facile e lunga conservazione e non troppo costose. Perciò dovremmo mangiare più mele per stare meglio, insegnando anche ai bambini ad utilizzare questo ‘farmaco naturale’.
Il Piemonte è la 2^ regione in Italia per produzione e la provincia di Alessandria registra un aumento, che conferma quello nazionale, passando dai 29.245 quintali del 2023 ai circa 32.000 del 2024 (dati Istat) su 106 ettari coltivati a mele. Si tratta per lo più di varietà antiche, coltivate in Monferrato: Pom Marcon, Renetta ruggine, Ciucarina bianca, Limonina, Ciucarin-a Rusa, Carlo Rosso, Grigio Piemonte, Calvin, Gambafina, Piatlin o Ruscai. In Val Borbera invece, nei comuni di Albera Ligure, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Grondona, Mongiardino Ligure, Roccaforte Ligure e Rocchetta Ligure, è la mela Carla a farla da padrona: ne sono caratteristiche la pezzatura media piccola, la buccia giallo verde con sovracolore rosso aranciato, la polpa bianca e il sapore dolce.

Il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco spiega: “La qualità del comparto ortofrutticolo, nonostante gli sfasamenti climatici, è eccellente, ma per garantire una maggiore costanza dei raccolti del territorio è necessario continuare ad investire in difesa dai cambiamenti meteo e dagli insetti alieni”.
In Italia la mela è il frutto più acquistato dalle famiglie, con una quota di oltre il 20% sul totale della frutta fresca, e un indice di penetrazione dell’83%. In 10 anni, a livello nazionale, l’offerta di nuove varietà è passata dal 3% al 14% della produzione totale, superate in quantità solo dalle Golden (31%) e le Gala (18%).

Il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco spezza una lancia in favore delle mele locali: “Salvaguardare le varietà antiche è fondamentale per non impoverire la scelta, impedendo anche la sparizione di un patrimonio importante di biodiversità, parte dell’identità ambientale e culturale del territorio e vera e propria tradizione tramandata dal passato”.
