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Riceviamo e pubblichiamo dall’Associazione Gabbie Vuote Onlus Firenze:

Nell’anno 2005 il settimanale Panorama avviò la prima indagine sul randagismo, ovvero sul mancato rispetto della legge quadro 281 del 1991.

Naturalmente, come succede di solito alle istituzioni italiane per lo più indifferenti alla Natura e agli animali, all’ambiente e agli ecosistemi, al dissesto idrogeologico e ai tanti problemi che minacciano le altre specie, il nostro pianeta e, infine, l’uomo stesso, nonostante una legge d’avanguardia in Europa, chi ha voluto risolvere il problema e far rispettare la legge (la Task Force guidata da Rosalba Matassa) è stato detronizzato e chi resta indifferente alla crudeltà e alla sofferenza dei deboli, resta sul trono.

Tanti sono i documenti che rilevano l’ignominia di cui si veste il randagismo e la sua strumentalizzazione. Sono riassunti nell’allegato.

Ciò che è insopportabile è la distanza tra società e istituzioni, tra leggi e adempimenti, tra l’indifferenze e l’empatia verso la sofferenza dei cani, icona dei nostri buoni sentimenti, amici fedeli,  compagni di vita, abitanti delle nostre case, creature che ci salvano da innumerevoli disastri, che ci aiutano in innumerevoli situazioni, fratelli minori ma più dotati sotto tanti aspetti, che non chiedono altro che essere amati.

Noi non sappiamo riconoscere in questo essere straordinario (il primo ad essere addomesticato dall’uomo,  che ha condiviso con noi il sentiero dell’evoluzione, che ci ha resi quello che siamo, un essere vivente con emozioni, sentimenti, coscienza – articolo 13 de Trattato di Lisbona, Dichiarazione di Cambridge) colui che rappresenta il più stupendo esempio di amore e fedeltà.

Quindi offendendo il cane, abbandonandolo, maltrattandoli, affamandolo, avvelencndolo, imprigionanadolo noi offendiamo l’amore quel sentimento che dà senso alla nostra vita, che ci rende individui compiuti.

Per tutto questo, consideriamo indegno dell’essere umano evoluto, il trattamento riservato a questi animali nei canili lager (degno connotato delle strutture che li “ospitano”), nel traffico verso frontiere dell’aberrazione (zooerastia, combattimenti, poduzione di cibo, vivisezione….), commerci illegali di cuccioli e di adulti, torture e uccisioni di agghiacciante barbarie volte ad un solo scopo: il denaro, “lo sterco del diavolo”.

Invochiamo un momento di silenzio per far entrare nella mente, nel cuore e nella coscienza l’orrore del fenomeno randagismo in italia, rifiutarlo con tutta la nostra umanità ed iniziare a risolverlo affinchè quei cani amici fedeli non debbano essere più le vittime sacrificali della nostra indegnità.

Speriamo si accenda in tutti noi la scintilla che darà energia a quelle soluzioni che cancelleranno uno dei tanti mondi infernali e ci aiuteranno a fermare definitivamente questa “strage di inocenti”.

Se siamo umani possiamo farlo.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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