La pet therapy si fa con i cani, i cavalli e…gli asini? Sì, anche con gli asini: si chiama onoterapia e a importarla in provincia dalla Sardegna è stata Alessandra Bolacchi, biologa animale di 31 anni. Da uno e mezzo s’è trasferita nell’Alessandrino, dove il compagno ha una pasticceria a Fubine, e nello stesso periodo ha stabilito a Quargnento “L’isola degli asinelli”. Ospitato nel Circolo Ippico Il Duende, il centro ha permesso alla Bolacchi di avvicinare persone normodotate e disabili, anziane e giovanissime, a un animale spesso conosciuto ma solo di nome e per pochi caratteri caricaturali. “A differenza del cavallo, animale dinamico e quindi adatto alla fisioterapia, l’asino assume un atteggiamento più statico, per cui apporta benefici più sul lato psicologico”, spiega la Bolacchi, che dall’isola s’è portata dietro Peppo e Cleopatra, i suoi ciuchi conosciuti un decennio fa, oltre al fido cavallo Iota. A contatto con l’equino, bambini e anziani possono sviluppare col tempo un rapporto di curiosità e fiducia, migliorando al tempo stesso la propria autostima e sviluppando il proprio senso di responsabilità.
Quello che è visto solo come un animale testardo (“come me”, ammette la stessa Bolacchi) diventa così un confidente dell’anima, con il quale “riscoprire il piacere delle piccole cose, dei gesti semplici” e “sentire la voce del cuore”, come una signora ebbe a dire al termine di una giornata condivisa con lui. La biologa di origini sarde crede molto nell’asino, continua a studiarlo e attorno a esso ha in programma importanti progetti. Uno, innanzitutto, riguarda l’Isola degli asinelli, che da gennaio cambierà casa: Peppo e Cleo riceveranno futuri ospiti alla scuderia Sidepull Ranch Horses di San Salvatore, scelto appositamente dalla Bolacchi per la sua gestione degli animali al naturale (“lì i cavalli si muovono in branco, non vengono messi nei box”). Si faranno attività combinate con pony e asini dedicate ai più piccoli e si formeranno nuovi assistenti, ruolo che la biologa sarda occuperà in qualità di referente nazionale per gli asini per conto dell’associazione Opes.
Stefano Summa
@Stefano_Summa