Cocchio

Cosa si intende per Carrozza?

Con il termine carrozza si intende generalmente il mezzo di trasporto trainato da animali destinato al trasporto di persone più diffuso sino alla fine del XIX secolo, cioè sino alla comparsa del motore a scoppio, mentre per il trasporto delle cose il mezzo è il carro o carretto.

Le tipologie della Carrozza

Tra le varie tipologie troviamo la berlina, carrozza chiusa usata per
rappresentanza; il coupé, anch’esso chiuso ma a 2 soli posti; il calesse aperto, da usare prevalentemente nella bella stagione; il landau con la capote; il più lussuoso phaeton, carrozza sportiva aperta con 4 grandi ruote.
Alcuni di questi termini sono usati ancora oggi nelle automobili e confermano la continuità storica tra carrozze e automobili, perché molte aziende specializzate nella loro costruzione hanno proseguito l’attività di carrozziere di automobili.
È importante ricordare che sulle carrozze sono state sperimentate e utilizzate le prime tecnologie che ritroviamo sulle automobili, come le sospensioni a balestra.
Le carrozze, a seconda della tipologia del mezzo e dell’impiego, sono trainate solitamente da uno o più cavalli e il conducente, detto cocchiere, siede sul davanti o sul retro su un sedile rialzato fuori dell’abitacolo. 

 

Phaeton

Cenni storici

La storia della carrozza si perde nei secoli perché le popolazioni preistoriche, successivamente la civiltà romana e, in misura minore, anche nel Medioevo, usavano carri trainati da animali. Si hanno notizie di mezzi simili alle carrozze nei documenti che descrivono l’ingresso trionfale a Napoli di Beatrice d’Este (XIII secolo) su un carroccio ricoperto da un drappo decorato, o l’ingresso a Milano nel 1271 di Papa Gregorio X a bordo di un mezzo simile ad una carrozza chiusa da vetri.

Nel 1300 venne progettato e realizzato un esemplare di carrozza chiusa per le nozze di Galeazzo I Visconti e di Beatrice d’Este.
Da quel momento l’uso della carrozza si diffuse, ma solamente nelle famiglie nobili, e dai documenti dell’epoca sembra che Galeazzo Maria Sforza ne possedesse addirittura 12. Fino alla metà del XV secolo era molto diffusa la veronese, ossia una carretta chiusa con un’unica cassa appoggiata sull’asse.

In Ungheria, nello stesso periodo, nacque un modello piuttosto innovativo con la sacca sospesa all’asse tramite cinghie e catene che prese la denominazione di “cocchio”, derivato dal nome della località ungherese di Kocs, dove nacque.
Nel ‘500 si sperimentarono i primi sistemi di sospensioni a molle ma, per una serie di motivi, tra i quali le strade piuttosto sconnesse, crearono molti inconvenienti. 

Berlina

In Italia possedere una carrozza divenne una vera moda e Milano varò una legge discriminatoria che negò l’uso della carrozza ai borghesi, mentre a Roma Sisto V ne limitò l’uso per l’eccessivo rumore che frastornava i cittadini.
Nonostante queste imposizioni, l’utilizzo della carrozza diventò sempre più ricercato e fu motivo di ostentazione, come dimostra la carrozza di gala, realizzata per le nozze di Odoardo I Farnese, che pesava circa 700 kg e poteva ospitare a bordo 8 passeggeri. Nel 1556 alcune città come Bologna e Mantova introdussero un’ordinanza che limitò l’impiego di ornamenti, che avevano raggiunto altissimi livelli.

In Francia la carrozza si affermò più lentamente, ma diventò un mezzo indispensabile ai tempi di Luigi XV e di Luigi XVI quando dilagò il coupé, vera e propria evoluzione della vecchia lettiga. L’influenza barocca del ‘600 fece nascere carrozze adornate da sculture, uno sfarzo che proseguì fino a fine secolo, quando il miglioramento delle strade favorì lo sviluppo della carrozza da viaggio. 

Landau

La prima carrozza dell’epoca moderna

La prima carrozza dell’epoca moderna, con abitacolo chiuso da sportelli a vetro, nacque a Berlino nel 1670, dall’invenzione dell’architetto piemontese Filippo Di Chiese che si occupava principalmente di realizzazioni architettoniche.
Infatti fu architetto di corte presso Potsdam, vicino Berlino, al servizio del principe elettore Federigo Guglielmo di Brandeburgo e, per suo volere, Di Chiese realizzò questo modello che, forse per la vicinanza alla capitale tedesca, fu chiamata berlina.
Da questo modello iniziò il successo e la carrozza divenne il nuovo simbolo borghese, diffondendosi in tutta Europa e nel nuovo mondo.
La città di Milano, verso la fine del ‘600, ebbe il primato della sua diffusione, con oltre 1.600 berline, costringendo le autorità a creare i primi regolamenti stradali.

L’omnibus

In Francia, nel 1662, apparve per la prima volta l’omnibus, una carrozza trainata da una o due coppie di cavalli per trasportare una decina di persone, sedute verso il senso di marcia. Ma il successo non fu immediato e occorse aspettare il 1826 a Parigi quando, grazie alle mutate condizioni sociali, diventò il mezzo più utilizzato per il trasporto di persone.

In Italia, nel 1835, fu inaugurato il primo servizio di omnibus che collegava Torino a Rivoli, mentre a Roma la prima linea di omnibus fu aperta nel 1845 collegando piazza Venezia alla Basilica di San Paolo. A fine ‘800 si affermarono i mezzi di trasporto a motore e l’utilizzo di carrozza e mezzi a trazione animale declinò lentamente. Oggi rimane per uso turistico e per gli appassionati delle redini lunghe. 

 

Omnibus

Info

Per scriverci: [email protected]  – rispondiamo sempre, a tutti
Per visitare il sito del Primo Club di chi ama i Cavalli: https://www.clubcavalloitalia.it/

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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