Questa mattina, si è svolto in Alessandria l’evento commemorativo in occasione della “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”, istituita con la Legge 23 novembre 2012, n. 222, in ricorrenza del giorno della proclamazione, nel 1861, dell’Unità d’Italia.
L’evento — d’intesa con la Prefettura-Ufficio Territoriale del Governo di Alessandria — si è tenuto presso il Complesso Monumentale della Cittadella di Alessandria, fronte Caserma Beleno, e ha registrato la partecipazione di un numeroso pubblico.
Erano presenti le Autorità civili, militari e religiose del territorio comunale e provinciale, i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e una nutrita rappresentanza di studenti delle Scuole cittadine: due classi dell’Istituto Volta, la classe dell’Istituto Nervi-Fermi, due classi dell’Istituto Saluzzo-Plana nonché gli studenti del Coro dell’Istituto Comprensivo Carducci-Vochieri di Alessandria, diretto dalla prof.ssa Rita Ferraris.
Gli interenti istituzionali sono stati tenuti dal Vicesindaco di Alessandria, Davide Buzzi Langhi (presente insieme a molti colleghi di Giunta, unitamente al Presidente del Consiglio Comunale e a molti Consiglieri Comunali), dal Vicario Prefetto di Alessandria, Paolo Ponta e dalla rappresentante della Consulta Provinciale degli Studenti di Alessandria, Marta Rebuffo dell’Istituto Volta, che ha proposto alcune brevi riflessioni sul tema della Giornata.
Si riporta di seguito il testo della studentessa Marta Rebuffo.
Ligabue nella canzone “Buona notte Italia” recita:”Buona notte all’Italia che c’ha il suo bel da fare, tutti i libri di storia non la fanno dormire”.
È esattamente come dice Ligabue, la nostra storia occupa tanti libri. Infatti, già Dante Alighieri inizia ad avere l’idea di un’Italia unita nella “Comedia”, come Petrarca nella canzone “Italia mia” e un po’ avanti nel tempo troviamo la stessa idea in Machiavelli, in Alfieri, in Foscolo, in Leopardi e in Manzoni. Pensare che Manzoni, nell’ode “Marzo 1821”, delineerà il suo concetto di nazione ai versi 31-32 con queste parole:
“una d’arme, di lingua, d’altare,
di memorie, di sangue e di cor”.
Dai moti rivoluzionari avvenuti nel 1821, ci vorranno ancora quarant’anni affinché si giunga ad una prima unificazione, la stessa che si commemora oggi, ma ci vorrà ancora un decennio affinché ne avvenga il completamento.
Veniamo ora alla musica che ha fatto da colonna sonora. Tutti conosciamo l’Inno scritto da Mameli e musicato da Novaro, ma conosciamo l’Inno tricolore? Quest’ultimo è un sonetto di Giovanni Battista Niccolini e recita:
“Il bianco mostra ch’ella è santa e pura,
il rosso che col sangue è a pugnar presta,
è quell’altro color che vi si innesta
che mai mancò la speme alla sventura”.
La spiegazione di tale sonetto è abbastanza intuibile. Il bianco mostra che la bandiera, e di conseguenza l’Italia della quale costituisce il simbolo, è santa e pura. Il rosso che è pronta a combattere anche versando sangue. L’altro colore, che si innesta sull’asta, cioè il verde, mostra che la speranza non è mai venuta meno.
Il nostro paese, inoltre, è fondato sulla Costituzione, che racchiude i principi fondamentali e inviolabili che regolano la nostra Repubblica e chi ne fa parte.
La Costituzione viene scritta in seguito al primo referendum a suffragio universale, avvenuto il 2 giugno 1946, nel quale il popolo italiano è stato chiamato a scegliere tra la Repubblica e la Monarchia. In questo referendum, per la prima volta in Italia, voteranno anche le donne.
Nello stesso giorno viene eletta un’Assemblea Costituente che ci metterà più di un anno a completare la stesura della nostra Costituzione che entrerà in vigore il 1 gennaio 1948. Quella Costituzione è e deve rimanere il fondamento della nostra Repubblica.
La declinazione dei momenti celebrativi, dopo l’Alzabandiera e gli interventi istituzionali, si è conclusa con esecuzione dell’Inno nazionale “Canto degli Italiani” a cura della Civica Orchestra di Fiati
“G. Cantone “ di Alessandria, accompagnata dalle ragazze e ragazzi del Coro dell’Istituto Comprensivo Carducci-Vochieri di Alessandria, diretto dalla prof.ssa Rita Ferraris e dai componenti della Sezione “Enrico Franchini” di Alessandria dell’Associazione Nazionale Bersaglieri.