Non poteva essere migliore l’esordio della Negrini CTE Acqui Terme in serie A3. Successo a Motta di Livenza con un solo set lasciato ai padroni di casa, nonostante le assenze di Martino e Cester. Dopo i primi 2 set in equilibrio, decisivo il 3°, chiuso dagli ospiti ai vantaggi. Poi, nel 4°, supremazia acquese mai in discussione.
SERIE A3, Girone Bianco, Giornata 1
PALLAVOLO MOTTA – NEGRINI CTE ACQUI T. 1-3 (21-25, 25-21, 24-26, 19-25)
- PRIMO SET – Fase iniziale di equilibrio, sul 7-7 La Bollente scappa sul +3. Botta e risposta, poi Garra e Bettucchi raddoppiano il vantaggio. I locali provano ad inseguire, ma gli acquesi sono bravi a mantenere un vantaggio stabile di 4 lunghezze, che, tra allunghi ed accorci, rimane tale fino alla chiusura del parziale: 21-25.
- SECONDO SET – Inizio equilibrato, poi Motta allunga 7-5 e 10-8, ma Acqui trova il pari. I locali scappano ancora, ma Graziani riporta i suoi 21-19. A quel punto i trevigiani aumentano il vantaggio e non basta il tentativo di rimonta degli ospiti: 25-21 e si torna in parità, 1-1.
- TERZO SET – Gasati dal successo parziale i padroni di casa sono subito aggressivi e scappano avanti 11-4. Reazione acquese con diagonale di Graziani, muro di Esposito, doppio ace di Garra e ancora Graziani: 14-14. Motta va di nuovo a +2 ma Bettucchi riporta il pari. Nel finale grande equilibrio fino al 24-24, quando Esposito e un ace di Garra chiudono i giochi: 24-26 e 1-2.
- QUARTO SET – Negrini CTE parte al comando e sale a +4, i padroni di casa risalgono ma commettono troppi errori e gli ospiti volano 15-21. Tentativo di rimonta che si arena a quota 19 e Bettucchi non sbaglia il primo match-point: 19-25 e 1-3.
Le parole post-gara
Raggiante il tecnico della Negrini Mauro Rizzo: “Probabilmente le favole esistono. Quelle che parlano di Cenerentola che esordisce a ranghi ridotti, che fa esordire un 2005 (Filippo Garra) e si dimostra all’altezza del campionato. Una gara dove tutti hanno contribuito con quello che avevano. Ora dobbiamo rimanere con i piedi a terra e continuare a lavorare duro”.