Come vogliamo sia il nostro territorio tra 10 anni?
Cosa intendiamo fare concretamente per attuare il cambiamento?
Due domande strategiche sul quale è imperniato il progetto “Visionari per il 2030” della
Fondazione Giovanni Goria. Il suo valore è stato individuato dalla Compagnia di San Paolo: è questo uno dei 19 progetti vincitori del bando ‘Civica’.
La Fondazione Giovanni Goria ha creato attorno al progetto un’autorevole rete di collaborazione e partenariato che coinvolge 2 territori e 2 città, Asti e Alessandria, mettendole in relazione. Ne fanno parte l’Israt, Libera coordinamento provinciale di Asti, la Fondazione Biblioteca Astense Giorgio Faletti, l’Associazione di sviluppo territoriale Smartvalley di Monastero Bormida e l’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria.
Tra Asti e Alessandria sta per nascere un grande laboratorio di partecipazione
e cittadinanza che punta a coinvolgere un target di persone ampio ed eterogeneo, per età e background culturale, aprendosi poi società civile sui territori di riferimento. L’obiettivo primario è attivare “visioni”, cioè proposte di progettualità e trasformazione, attraverso lo strumento della democrazia partecipativa.
La realtà socio-economica del quadrante Sud-Est, già problematica prima del Covid-19, necessita di leve per attuare un cambiamento, che parte da alcuni dati incontrovertibili: popolazione con l’età media più elevata, percentuale di cittadini stranieri più alta in Piemonte, disoccupazione preoccupante, difficoltà economiche da parte delle famiglie, istruzione sotto media con competenze che richiedono una presa di consapevolezza urgente. E che dire del pessimismo percepito?
La realtà socio-economica del quadrante Sud-Est, già problematica prima del Covid-19, necessita di leve per attuare un cambiamento, che parte da alcuni dati incontrovertibili: popolazione con l’età media più elevata, percentuale di cittadini stranieri più alta in Piemonte, disoccupazione preoccupante, difficoltà economiche da parte delle famiglie, istruzione sotto media con competenze che richiedono una presa di consapevolezza urgente. E che dire del pessimismo percepito?
Il tutto impiegando metodologie di engagement e di lavoro coinvolgenti e improntate
all’innovazione. L’obiettivo finale? Costruire una visione collettiva di futuro, fatta di proposte concrete, e portarla all’attenzione dei policy-maker di riferimento.
Visionari per il 2030, nella “visione” di chi l’ha immaginato, è il progetto che può diventare lo strumento per i decisori a diversi livelli e su diversi ambiti per progettare politiche future, partendo dall’ascolto della società civile.
Visionari per il 2030, nella “visione” di chi l’ha immaginato, è il progetto che può diventare lo strumento per i decisori a diversi livelli e su diversi ambiti per progettare politiche future, partendo dall’ascolto della società civile.
INFO: [email protected] – TEL: 328-1244373